Live Report Indietro nel tempo. Un insolito pomeriggio trascorso tra Glamsters di ieri e di oggi. Chi qui per la musica, chi per l’irresistibile autoironia che accompagna gli Steel Panther, chi perchè negli anni ’80 ci si è ritrovato per davvero, chi perchè avrebbe tanto voluto ritrovarcisi e non manca mai di farlo presente, in un modo spesso rumoroso e assai visibile. Sebbene i concerti dei più che degni The Treathment e degli stessi Steel Panther abbiano avuto luogo sul palco B dell’Alcatraz – più piccolo e rivolto verso una porzione del locale assai più ridotta rispetto al Palco A – lo spettacolo è stato pirotecnico, sopra e sotto lo stage. Surreale, colorato, diretto e di grandissimo impatto. Così si può descrivere in 4 aggettivi la grande prova della band che sta scuotendo il mondo del meta più di chiunque altro. Qualcuno obietterà: perchè mai questi quattro cazzoni, mix di surrogati anni ’80 rappresentati ad arte, dovrebbero meritare tanta importanza? La risposta è semplice, e sta tutta nella loro musica. Perchè gli Steel Panther, per quanto costruiti, sono 24/7 i personaggi che probabilmente non fanno altro che interpretare. Sono una commistione micidiale di bravura tecnica, presenza fisica, ritornelli e testi che attingono dal peggio dell’attitudine "Street", ignorante e cotonata, con ironia e sfrontatezza. Nessuno al mondo è capace di dire cose come "Se davvero davvero mi ami, allora dimostramelo: smettila di frignare quando voglio mettertelo nel tuo culo, stare in piedi tutta la notte a giocare a Call Of Duty, se dormo tutto il giorno e sono senza lavoro.." (tanto per citare una delle più "leggere") e riuscire a suscitare l’ilarità generale da parte di uomini e donne al tempo stesso. Certo, la performance è stata assai condizionata dagli eccessivi intervalli tra un brano e l’altro, durante i quali i vari membri si sono lanciati a turno in una serie di monologhi, alternati a dei botta e risposta, dal sapore alquanto costruito e tuttavia colorito e accattivante, ma all’uscita dall’Alcatraz si ha comunque la percezione che il pubblico si sia divertito, e parecchio. Così com’è stato per i Volbeat lo scorso Novembre, si respira un’aria speciale. E’ stato un concerto di quelli di cui, un giorno, racconteremo di esserci stati, e non solo perchè questa data in particolare era la prima degli Steel Panther nel belpaese, quanto perchè si trattava del tour che li sta vedendo affermarsi ed esplodere definitivamente. Appuntamento quindi alle date future – a giudicare dalla reazione dei fans, che hanno accompagnato ogni brano con cori e boati, ce ne saranno senz’altro di nuove – ancora una volta, e sempre inaspettatamente, nel segno del Glam. SETLIST 10. Eyes of a Panther a cura di Mario Dessalvi |
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