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Ondalternativa

Christopher Owens – Teatro Basilica (Roma), 07.06.2025

Al centro di Roma, a un passo (UNO) da San Giovanni Laterano, Unplugged in Monti chiude la stagione 2024/2025 con Christopher Owens.

Diciamocelo subito, gli eventi di Unplugged in Monti sono quasi sempre una garanzia, sia per le location  scelte con cura, sia per la scelta di artisti e infine, per la modalità con cui questi artisti vengono a performare, una modalità di rara intimità e sincerità.

Per chi segue da tempo i loro eventi sa che sono gli stessi che hanno organizzato: il ritorno di Kim Gordon al Teatro Ostia Antica (uno dei pochi con la band al completo), Laetitia Sadier, Adam Green, Robyn Hitchcock, Nina Persson, Roddy Woomble e tanti tanti altri in passato e a venire.

Sabato 7 giugno 2025 poteva essere una data maledetta: mezza Italia era al Primavera Sound, un’altra bella fetta a vedere Gazzelle al Circo Massimo e un’altra bellissima fetta a manifestare per Gaza. E invece ecco che nel suo piccolo, l’ex leader dei Girls fa sold-out al Teatro Basilica. Al centro della città, nella navata centrale della cripta della Scala Santa di San Giovanni sotto una luce accecante (che non piacerà molto allo stesso Owens), si erge un mazzo di fiori e un tappeto persiano sul pavimento. Di fronte a questa luce 100 persone sui divanetti rossi, comodi quanto un RyanAir Economy, pronti a coccolare con lo sguardo il biondissimo Christopher di bianco vestito, coperto dall’incredibilmente folto caschetto biondo e da uno stranissimo paio di occhiali da sole.

Christopher entra dall’arco sul retro, addosso ha la sua fedelissima chitarra simil-Strato color arancio e un foglio con un’illeggibile scaletta. Dopo una lunga pausa di silenzio nella quale è fermo ad accordare, si parte con una altrettanto lunga intro strumentale seguita da “This is My Guitar”, appunto. Quella stessa guitar che proprio non ne vuole sapere di rimanere accordata e che sarà grande protagonista delle madonne tirate internamente da Owens.

Tutto il resto è un flusso di coscienza, un vero e proprio onesto concerto lo-fi. Owens si trasforma in un biondo Elliott Smith che porta tutti gli strascichi della sua tormentata vita sul palco. La voce sofferta e non sempre intonata, le note sbagliate e quella maledetta guitar sono parte dello show, prendere o lasciare.

Una scaletta formata per lo più da pezzi del suo ultimo disco solista, con brevissimi istanti di tributo ai Girls (vedi il riff iniziale di “Lust For Life”, ho rosicato che non l’abbia proseguita, non andrò a mentire) e qualche cover assurda qua e là in chiave Owens (“Cryin’”degli Aerosmith e “Without You” di Mariah Carey su tutte).

A chiusura di concerto, Chris imbraccia la sua chitarra, stacca il mazzo di fiori, aiutato da sua moglie e non ricorda dove si esce, tutto questo davanti a un arco aperto pronto ad aspettarlo. Potrebbe riassumersi tutto in questa immagine: tra la comicità della sua indecisione e il suo essere un’autentica anti-star.

Una performance sicuramente unica nel suo genere che però onestamente non andrei a rivedere, a meno che non torni accompagnato da una band. Ti si vuole comunque bene Chris.

 

 

Immagine che rappresenta l'autore: Charlie Fuzz

Autore:

Charlie Fuzz