Tracklist:
01. Ho una fissa
02. Puzzle
03. Un po’ esageri
04. Sci desertico
05. Nevischio
06. Rilievo
07. Diluvio
08. Derek
09. Vivere di conseguenza
10. Alieni fra di noi
11. Contro la ragione
12. Inno del perdersi
13. Funeralus
Però, e ammetto che questo è un mio limite, spesso non riesco a cogliere quale sia il filo conduttore tra una parola e l’altra.
Assumendo che la mancanza di senso compiuto non necessita di un filo conduttore tra le parole, da un album del genere mi aspetterei sensazioni dal profondo che bypassano l’interpretazione coerente del cervello e vanno a colpire nel punto in cui lo stomaco si attacca all’esofago. Ecco, questo accade certamente in molti casi ma al contempo in altri il testo, invece di scivolare giu per la gola si ferma nel cervello e porta a chiedersi quale sia l’effettiva utilità di certe espressioni sonore.
Quanto appena detto si può sentire con forza in determinati pezzi più che altri, ad esempio in “Diluvio”: improvvisamente il tutto degenera in rumori strillati che distorcono dalla melodia del resto del pezzo per poi, senza altra ragione tornare nei ranghi.
In generale il disco, uscito a 4 anni dal precedente “WOW”, esprime una capacità musicale fuori dal comune, almeno limitatamente al panorama italiano, con pezzi come”Derek”, “Sci Desertico” o “Un po’ esageri” valgono da soli l’ascolto del disco, per non parlare del brano di apertura “Ho una fissa” che più di altri rappresenta e riassume le atmosfere del disco.
In generale questo lavoro della Bergamasca si può definire un’ ottima produzione, che si candida a diventare uno dei migliori dischi italiani del 2015, in attesa del secondo volume in uscita nei prossimi mesi e che dovrebbe contenere pezzi principalmente di stampo acustico.
Recensore: Pucc