(2025, 42 Records)
Virginia Tepatti, giovane cantautrice romana classe ’96, esordisce sotto il moniker Tutto Piange e, fin dalle prime note di “non è divertente” ciò che colpisce è la classe e la grazia di questa ragazza che appoggia un timbro delicatissimo su una chitarra acustica e crea già un mondo sonoro personale e, soprattutto, significativo.
Giustamente hai scelto una settimana di pioggia per lasciarmi bruciare. /Io mi faccio un giro sperando che mi cada addosso tutta l’acqua del mondo per spegnermi. /Io che non mi accendo mai.
Versi che sembrano già un manifesto poetico, di fragilità e allo stesso tempo di libertà: una camminata sotto la pioggia sentendo sulla pelle ogni goccia.
In “garageband” viene fuori il lato più ritmato e accattivante del sound di Tutto Piange, ma il tema resta quella della ricerca della libertà, di cercare di capire la propria solitudine e ricomporre i propri pezzi dopo la rottura di una relazione.
“bagno” è un brano che sembra quasi fluttuare, sospeso, tra effetti di pioggia e un sottofondo minimale (in cui si sente la mano della produzione di Marco Giudici, già al lavoro con Any Other).
“polo” sembra quasi un pezzo di Alessandro Fiori, ricercato, sognante, senza tempo. Bellissimo.
La chiusura è lasciata a “una cosa da raccogliere”: “sono le fini piccole a fare la differenza, per questo se puoi non buttare niente per terra” è semplicemente una poesia che racchiude uno stile di vita.
Tutto Piange, un mix tra Phoebe Bridgers e Julien Baker ma nata in quel di Roma, è semplicemente uno spiraglio di luce in questo cantautorato asfittico, mi ha dato le stesse vibes che mi dava Lucio Corsi ai tempi di “Altalena Boy”.
Posso solo augurarle lo stesso percorso.
TRACKLIST
1. non è divertente
2. garageband
3. bagno
4. polo
5. una cosa da raccogliere