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Studio Murena – Notturno

(2025, Island Records)

Giunti al loro terzo disco, gli Studio Murena, collettivo milanese che riesce a mescolare come nessuno sonorità jazz e un cantato rap, si confermano forse la band più interessante del panorama musicale italiano attuale: Notturno, questo il titolo del nuovo disco, è un disco cupo, oscuro e quantomai intimo. 

Desolazione, confessioni, rabbia, malinconia, ma anche amore feroce sono le stelle che punteggiano una buia notte milanese, una notte di tour in cui non si riesce a dormire e ci si mette a scrivere per vomitare parole e sfogarsi contro una vita che non permette pause (“Another day with another sun”, la traccia introduttiva); una notte che diventa allucinata e rabbiosa (“Baba Jaga”, che vede il featuring del misterioso rapper 24kili, di cui non viene svelata l’identità e che si lancia in barre caustiche e velenose con voce pitchata), ma che sa essere anche nostalgica rispetto a un amore distante (“Nostalgia”, con il meraviglioso contributo di Fabrizio Bosso).

In “Tunnel” si corre oltre la paura di una notte solitaria, di un amore finito, con l’aiuto di un Willie Peyote in grande spolvero trovandosi a riflettere sul fatto che continuare la corsa non ha però senso se non si conosce la strada: è un’invettiva contro i ritmi di una vita frenetica di cui alla fine non si capisce lo scopo.

“Vienna”, brano che arriva a citare anche Battiato, è un amore intenso in cui rifugiarsi, un amore fatto “dalle stesse ombre negli occhi”.

ph. Irene Trancossi, ad. Paolo Proserpio

La successiva “Tre porte di paura” espone un dialogo tra una psicologa (l’attrice Valeria Perdonò) e il suo paziente (alias Carma MC), che le espone tre incubi ricorrenti in cui fanno capolino le sue paure e i suoi sensi di colpa: il pezzo, un gioiello d’arte pura, è il primo scritto per il disco ed è capace di creare un immaginario fatto di frasi spezzate e armonie dissonanti, nate da un frammento di “Evidence” di Monk, da cui poi è stata partorita un’improvvisazione.

In “Oskar Kokoshka” compare di nuovo un mortifero 24kili, che si esprime dentro un pezzo free jazz ficcante e ritmato impreziosito dal sax di Riccardo Sala. 

E’ una relazione a tornare al centro della narrazione di “Vai via” (pezzo in cui spicca la collaborazione del violino di Rodrigo D’Erasmo): si torna a riflettere sull’amore che fa male, su quanto sia difficile gestire le emozioni e quanto alla fine l’amore e i diversi modi di amare facciano male agli altri.

In “Fuori luogo” agli Studio Murena si unisce una leggenda del rap italiano come Mezzosangue, che rivendica l’orgolio di rimanere fedeli a se stessi lungo tutto un percorso musicale personale, che è un po’ la cosa che fanno gli stessi Studio Murena in “Jazzhighlanders”, primo singolo del disco e brano che lo chiude, in cui sembrano dirci “vogliamo rimanere coerenti con noi stessi, senza immagini che possano incasellarci”.

Proprio ciò che riescono a fare questi ragazzi milanesi, non farsi catalogare, continuando a sperimentare all’interno di un suono personale e unico nel panorama attuale: è difficile non innamorarsi del loro sound e dei loro testi così diretti eppure poetici al primo ascolto. Provate, resterete conquistati.

Tracklist:

1. Another day with Another Sun

2. Baba Jaga

3. Nostalgia (feat. Fabrizio Bosso)

4. Tunnel (feat. Willie Peyote)

5. Vienna (interlude)

6. Vienna

7. Tre porte di paura (feat. Valeria Perdonò)

8. Oska Kokoshka (feat. Riccardo Sala)

9. Vai via (feat. Rodrigo D’Erasmo)

10. Fuori luogo (feat. Mezzosangue)

11. Jazzhighlanders

Immagine che rappresenta l'autore: Alessio Gallorini

Autore:

Alessio Gallorini