Parafrasando quanto diceva Raz Degan diversi anni fa riferito ad un noto amaro alla erbe: “Non conoscevo Sakee Sed. Perché? Non so il perché”. E la cosa mi spiace parecchio, dal momento che questi appassionati della peluria facciale hanno prodotto uno dei migliori album del 2015.
Il duo, piano e batteria, crea un suono rock-blues essenziale ma al contempo vario, per un disco tirato e vivo che tiene alta la tensione per tutti i 40 minuti della sua durata.
Musicalmente parlando l’impatto è notevole fin dalle prime note di “Hcds”, un pezzo in cui una voce al limite del meccanico introduce il disco su una base furiosa e martellante, per proseguire con “La fuga di Barnaba” invece richiama i Calibro 35 più psichedelici.
Oltre ai brani veloci e adrenalinici però, Hardcore da Saloon si distingue anche per quelli più leggeri come “Beck and musical” (primo singolo estratto), “Pollo e mandorle” o “Primula”, in cui la base richiama Capossela con quel suono sporcato da vecchia radio del nonno e i vari richiami ai motivetti delle reclami.
L’energia della band si sprigiona in tutta la sua vemenza quando il suono di piano e batteria ottiene anche i suoni complementari di chitarra e basso diventando un più classico rock, come accade in “Hangover in Bristol”, forse il miglior pezzo del disco, o “Hard Tornado”, che chiude l’album.
Con questo terzo LP i bergamaschi ci regalano un suono ben costruito e un componimento di insieme molto soddisfacente, in grado di non farci rimpiangere assolutamente i soldi spesi per l’acquisto
01. Hcds
02. Pejote al sole
03. La fuga di Barnaba
04. Fuoco alle Fiamme
05. Beck and musical
06. Panama
07. Siluro
08. Quella dei Merli
09. Pollo e Mandorle
10. Markala
11. Hangover in Bristol
12. Primula
13. Hard Tornado
Recensione a cura di: Pucc