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Ondalternativa

Lorenzo Feliciati & Colin Edwin – Twinscapes

Tracklist:

01. Shaken (con Roberto Gualdi)
02. Alice
03. In Dreamland
04. BreathSketch (con Andi Pupato)
05. Transparent (con Nils Petter Molvaer)
06. i-Dea   (con David Jackson ed AndiPupato)
07. Conspiracy
08. Perfect Tool (con Roberto Gualdi)
09. Sparse (con Nils Petter Molvaer)
10. Yūgen  (con AndiPupato)
11. Solos (con Andi Pupato)

Due grandi bassisti, virtuosi e con grandi esperienze alle spalle: l’italiano Lorenzo Feliciati e l’australiano Colin Edwin (Porcupine Tree).
L’opera cui hanno dato vita, perché di opera si tratta, è “Twinscapes” ed è stata presentata a Londra durante lo scorso London Bass Guitar Show. Tanti gli ospiti per un progetto che ha come punto focale il basso senza che mai uno dei due musicisti opprima l’altro.

Durante l’ascolto di “Twinscapes” mi sono trovata a un bivio: non sono una bassista e non mi reputo una virtuosa della musica quindi potrei dire che, forse, l’album io non l’ho capito; d’altra parte però amo la musica e la sperimentazione e non mi sento troppo in difetto rispetto a tanti altri. Certo l’album necessita attenzione e buon orecchio per cogliere ogni sfumatura di suono ma perché privarmene?!
I brani spaziano tra l’elettronica, la sperimentazione, il progressive.
“Shaken “ è psichedelica e apre in maniera energica l’album, inserendo influenze elettroniche che creano un’atmosfera ambient; la stessa elettronica, ma più pesante, si trova in “Alice”.
Un po’ new age e meditativa la terza traccia, “In dreamland”, con un finale “almost mind-expanding”. Perfetto il sax di David Jackson in “i-Dea” che porta una ventata di jazz unendolo magicamente al prog del brano.
Permettetemi il termine “rock” per riferirmi a “Conspiracy”: parte dura senza però abbandonare mai elettronica e quel suono di basso che permane e ammalia.
Le ultime due tracce “Yugen” e “Solos” risentono (come altri pezzi) delle percussioni di Pupato. “Yugen” mi porta in un paesaggio di meditazione e sogno mentre “Solos” emana una sensazione di dilatazione di spazio e tempo e rilassa.

Non un album che mi si addice del tutto ma sicuramente piacevole e, musicalmente parlando, perfetto.
Ai bassisti e cultori l’ardua sentenza.

Recensore: Liss

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