In occasione della loro data milanese e della loro prima volta sul palco dell’Alcatraz, Ondalternativa.it ha intervistato per voi Nicola Falsone e Priscilla Fiazza, rispettivamente bassista e cantante dei Teodasia, giovane band italiana il cui successo è sempre più in crescita. Se non avete mai sentito parlare dei Teodasia correte ad ascoltare la loro musica e godetevi la loro prima intervista per Ondalternativa.it!
Ciao ragazzi, volete presentarvi ai lettori di Ondalternativa, che non hanno ancora il piacere di conoscervi?
P: Ciao, siamo i Teodasia, una female-fronted band e suoniamo rock sinfonico con tantissime influenze diverse, ma per capire meglio dovreste ascoltarci.
Infatti vi volevo domandare quali sono le vostre principali influenze musicali…
P: Allora, il nostro compositore, Francesco, che è il batterista della band, ha ascoltato un po’ di tutto nella sua vita. C’è anche una componente puramente rock, come nella struttura dei brani e nel gusto della melodia che è una melodia prettamente cantata. Però nelle atmosfere ci sono tendenze che richiamano sia il mondo epic metal del nord Europa, sia le colonne sonore dei film.
Come è nato il vostro album d’esordio “Upwards”? Lo definireste un concept album?
P: E’ assolutamente un concept album. In realtà è nato in due momenti diversi. Il primo è il momento musicale, nato appunto da Francesco insieme ai ragazzi. Abbiamo qui il nostro bassista che ha contribuito all’arrangiamento. Quando sono arrivata all’interno della band mi sono trovata tra le mani questo malloppo musicale che era già fatto e finito e con le linee vocali presenti perchè Francesco compone anche quelle, poi c’è stata la seconda fase, quella in cui si cerca di strutturare un messaggio che in realtà è già presente, perchè la musica ha di per sè un contenuto emotivo e il paroliere deve principalmente trovare l’emotività di un brano e tradurla in un testo. Il messaggio deve essere in linea con la musica che è abbastanza calda e gioiosa., parliamo sempre di risoluzione al positivo e quindi anche il messaggio doveva essere cosi, si parte da una situazione negativa in ogni brano e dopo descriviamo la sua risoluzione nel positivo. “Upwards” vuol dire verso l’alto e dà un senso di direzione, una direzione suggerita al nostro ascoltatore come aiuto per vivere meglio la propria vita.
Il primo singolo tratto da “Upwards” fu “Lost Words of Forgiveness” , un featuring con Fabio Lione. Come è nata questa collaborazione?
N: Innanzitutto bisogna dire che Fabio Lione è uno dei più grandi artisti del metal italiano e anche internazionale. In tutti questi anni ha fatto tour in tutto il mondo, è una personalità di una certa importanza. Infatti noi, addirittura, non pensavamo che accettasse di collaborare, invece semplicemente chiedendoglielo, ha accettato di collaborare on noi in questo pezzo che è diventato il nostro primo singolo, dimostrandosi una persona molto alla mano.
Ieri, 23 gennaio, avete postato sul vostro canale Youtube, TeodasiaTV, un teaser di “Reflections”, il vostro nuovo EP. Illustrateci meglio questo progetto. Siete soddisfatti del risultato? Avete già in mente una orientativa data di pubblicazione?
P: Il lancio ufficiale dell’EP avverrà il prossimo mese, si tratta in realtà di un lavoro che è nato in modo abbastanza spontaneo durante la preparazione del nostro secondo album. Il processo è lungo, le nostre musiche richiedono un bel po’ di tempo per essere pensate, realizzate, arrangiate e via dicendo… L’EP è un re-work del vecchio EP della band pubblicato nel 2009 però è stato tutto ri-arrangiato, i testi sono stati riscritti, e dunque lo vediamo in una chiave nuova. Inoltre contiene anche due b-sides di Upwards più una piccola novità: un brano inedito del quale siamo molto soddisfatti. Si tratta in in realtà un brano dance, anni ’90, una hit mondiale che noi abbiamo rivisitata in chiave rock-sinfonica, in chiave Teodasia, e sentiamo che ci appartiene proprio tanto come brano. E’ piaciuto all’autore e noi siamo stra-soddisfatti di questo. Quel pezzo è arrivato in un momento nel nostro percorso dove eravamo proprio tanto importanti l’uno per l’altro, proprio grazie alla nascita di questo grande progetto e di Upwards. E’ una sorta di omaggio l’un l’altro. Personalmente, riproporre un re-work di una cosa che è già stata fatta in passato per è stato come un modo per dire " anche se non c’ero all’epoca è come se ci fossi stata",e questo ha dato molta unità alla band.
Tra le influenze principali ci sono sicuramente i Nightwish che hanno recentemente realizzato una colonna sonora per il film tratto da “Imaginaerum”, il loro ultimo album. Vi piacerebbe comporre una colonna sonora?
P: Francesco, che è il nostro compositore, sarebbe felicissimo di una domanda del genere direbbe “Si, si, si voglio è il mio secondo sogno anzi no il primo, no il secondo …”
N: Forse l’unica cosa che vorrebbe fare più di una colonna sonora per un film, sarebbe comporre quella di un videogioco. (risate)
P: Adora “Imaginaerum” , e anche noi pensiamo che fare l’intera colonna sonora per un film sia meraviglioso.
N: Comunque la matrice di colonna sonora per il cinema è molto importante nella nostra musica, già in “Upwards”, le canzoni si prestano bene.
P: Anzi se ad Hollywood siete in ascolto, noi ci siamo! (risate)
Recentemente siete stati ospiti al Roxy Bar dove avete riarrangiato in chiave acustica alcune canzoni. Avete mai preso in considerazione l’eventualità di fare un CD acustico?
P: Che bello! Guarda, sinceramente noi stiamo pensando di fare un bel po’ di brani in acustico che accompagnino il nostro set elettrico. E’ bello poter esprimere due sound diversi all’interno di una stessa serata, anche l’orecchio viene molto stimolato da diversità di questo tipo e poi, nel contempo, noi siamo molto intimi, quindi ben venga un prodotto in acustico.
Cristina d’Avena ha messo la vostra “Close Call” tra le sue dieci canzoni preferite. Quale è stata la vostra reazione?
P: Siamo rimasti increduli e troppo contenti. Troppo. Sfido chiunque a non essere stato fan di Cristina d’Avena, in qualunque fase della propria vita. Io mi ricordo proprio che, un po’ di tempo fa, dicevo: “La mia cantante preferita è Cristina d’Avena”. Non ci credevamo, abbiamo dovuto vederlo scritto per crederci. Però davvero grazie Cristina, grazie.
Ora parliamo dei Teodasia in sede live. Come è andato il tour? Come è stato il contatto con il pubblico? E le reazioni di esso?
P: Noi abbiamo un pubblico molto caloroso. Come in ogni percorso artistico. prima che si arrivi al successo vero e proprio c’è una lunga fase di transizione. I nostri fans in questo percorso sono stati meravigliosi, diciamo che anche il semplice fatto di avere fanclub sparsi un po’ ovunque e non solo in Italia, significa che veramente che la nostra musica piace. Sapere che i nostri fans sono e possono diventare nostri collaboratori penso sia un nostro desiderio e un nostro punto di forza.
Ho saputo che avevate intenzione di riprendere la data di stasera ma non eravate sicuri di riuscirci per mancanza di fondi. Quindi ce la avete fatta?
N: Beh sì riusciremo sicuramente a fare delle riprese stasera. Abbiamo trovato un modo low budget…
P: I fans! (risate)
Il 15 settembre avete partecipato all’evento “Campo Volo 5.9 Loves Rolo”, per raccogliere fondi per l’Emilia. Che cosa vi è rimasto di più di questa esperienza?
P: Beh il fatto di poter mettere a disposizione la nostra musica per una causa nobile è meraviglioso. La musica deve essere questo. Il suo messaggio è quello dell’unione, del sostegno, della fiducia e della positività. E’ già tutto scritto nella musica e poter fare questo attraverso essa è ancora più grandioso.
Parlando sempre di tematiche sociali, per gli abiti che indosserete stasera vi siete affidati al Progetto Quid. Illustratecelo meglio…
P: Noi siamo tanto contenti di fare parte di questo progetto e di poter contribuire con la nostra immagine e la nostra musica. Io credo che noi Teodasia e il team di Quid siamo sulla stessa lunghezza d’onda perchè il loro intento è quello di reintegrare nel mondo lavorativo persone disagiate. Il progetto Quid ha il sostegno di grosse firme che concedono loro dei capi, dei tessuti di fine serie di ottima qualità che vengono poi messi a disposizione di queste ragazze svantaggiate che tramite la loro creatività li possono reinventare. Anche il concept del nostro album richiama proprio questo, se anche si dovesse partire in una situazione di svantaggio c’è sempre il modo per rialzarsi. Quindi abbiamo un messaggio in comune. Questa sera hanno disegnato dei capi apposta per noi e li indosseremo con orgoglio.
L’intervista è terminata, fate un saluto a tutti i nostri lettori.
P: Grazie a tutti quelli che leggeranno questa intervista. Siamo felicissimi e speriamo di aver detto qualche cosa che vi abbia incuriosito. Veniteci ad ascoltare durante le prossime date live che verranno postate sul nostro sito www.teodasia.com. Ciao a tutti e Rock’N’Roll!!!
A cura di Edoardo R. Fiumi
Foto di Priyanka Kugathas