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Il rumore della tregua – Una trincea nel mare

Dopo quasi due anni dall’EP di esordio “La guarigione” ritornano con il loro primo lavoro integrale, “Una trincea nel mare”, i milanesi Il rumore della Tregua. Quando li intervistammo, poco dopo l’uscita dell’EP, rimanemmo colpiti dal loro rock in cui elemento prominente era pero` una tromba. In questi due anni il suono si e` evoluto verso un impianto di base meno aggressivo, piu organico e piu` variegato. Quello che e` rimasto simile invece sono i temi trattati e i personaggi disegnati, perdenti ormai segnati da continue sconfitte e rassegnati all’inevitabile destino, ma comunque differenti nel fronteggiare la loro situazione, chi con rassegnazione, chi con dignita`, chi con voglia di non arrendersi.

Ne sono un esempio “Niente che il sonno non curi”, ritratto di un uomo sopraffatto dalla routine e svuotato da ogni desiderio o aspirazione, oppure “Ismaele sogna poco” o il singolo “Cuore di Bue” (riferimento allo scomparso Captain Beefheart), che si puo` considerare anche il pezzo migliore del disco, con il suo finale strumentale in crescendo. Interessanti risultano anche “Intermezzo” e “Io e Chaplin (nel giorno della fine)”, per quanto quest’ultima sia forse un po’ pretenziosa nel voler omaggiare il maestro.
Meno di impatto sono invece “Sacra Ofelia” e “Zolfo”, mentre “Anonimo Natalizio”, che chiude il disco e` un lento forse troppo ermetico ma comunque piacevole.

Nel complesso questo primo disco e` un buon lavoro in cui la band e` riuscita a disegnarsi uno stile molto interessante.

01. Introduzione
02. Niente che il sonno non curi
03. Ismaele sogna poco
04. Seagull Memories
05. Cuore Di Bue
06. Intermezzo
07. Io e Chaplin (nel giorno della Fine)
08. Sacra Ofelia
09. Zolfo
10. Anonimo natalizio

Recensione a cura di: Pucc

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