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Tracklist:
01. Hand on stomach
02. Jahzz
03. Lac orbu
04. Fascination
05. Bankal 10/15
06. Samba suicide
I tre svizzeri si dilettano in una sorta di rock sperimentale con inserti noise e una quasi totale assenza di armonie riconoscibili. La cosa si traduce in un andazzo particolarmente intrigante su pezzi come la muscolare Lac Orbu, che sembra strizzare l’occhio ai Primus, o Jahzz ove si sentono anche delle lontane influenze Tortoisiane (neologismo sotto copyright). Il cantato, nonostante sia una rarità nel genere, non aggiunge poi significato né, fortunatamente, sottrae molto alla godibilità. Samba Suicide è probabilmente il pezzo migliore dell’intero lavoro, sei minuti portati avanti da una chitarra che strilla in sottofondo, un basso distorto ripiegato su se stesso e una batteria che non si ferma mai.
La ventina di minuti di Vafancuneo è presto finita e l’impressione generale positiva, nonostante non siamo ai livelli di grandi realtà nostrane ben più notevoli nel campo sperimentale come i The Great Saunites, il debutto dei Wellington è intrigante, ben prodotto e riesce a non annoiare.
Recensore: Damiano Gerli