Trovo profondamente stimolante entrare in contatto con musica nuova e quando l’incontro avviene in modo inaspettato, è senza alcun dubbio ancora più incisivo. Di Anna Funk Damage sono venuta a conoscenza per una serie abbastanza casuale di eventi, e ho avvertito fin dal primo ascolto l’esigenza di scrivere di questa interessantissima proposta musicale. Nato a Livorno, nello studio casalingo dove Andrea Natale si diletta a sperimentare l’elettronica con un’attitudine piuttosto versatile – che lo vede più orientato alla techno, ambient e tribale nel progetto parallelo Selezione Naturale, con cui ha fatto parte nel 2022 del C2C Festival di Torino – Anna Funk Damage si è legato in questi anni a diverse etichette in una serie prolifica di pubblicazioni. In questo inizio autunno ritorna a presentare Tarantola, la sua terza uscita al fianco della label romana Raw Culture. Dieci tracce inedite in cui confluiscono il suo animo new wave e post punk, abbinato ad una scrittura essenziale ed oscura, che asseconda il deflusso di pensieri intimi e introspettivi.
Fin dall’intro di “Vivere distaccati”, Anna Funk Damage cattura l’ascoltatore e lo scaraventa nel suo universo distorto, proponendo ritmiche ipnotiche e incalzanti. Il testo si ripete, in un loop ossessivo che si tramuta in una potente preghiera:
Dovremmo riuscire ad amarci tanto/ Vivere fuori dal tempo/ Distaccati
Se già nel brano di apertura del disco era sembrato di sentir echeggiare i Joy Division, “Trasmissione” arriva a chiarire ogni dubbio. Dal titolo omaggio al campionamento dell’iconica linea di basso di Transmission, questa canzone è stata fin dall’inizio un colpo di fulmine. Costruito attorno ad un episodio all’apparenza banale del vissuto quotidiano, il brano si sviluppa intorno ad esso, in crescendo sonori che si accumulano insieme alle tensioni esplicitate nel testo, fino ad esplodere e ricominciare da capo in questo “rituale continuo”. Il cambio di registro sul finale della seconda strofa è quasi impalpabile, ma la cadenza del cantato lascia appesi a un filo.
Scappo un momento / Poi ritornerò / Da te / Perché / Sei parte di me
Il nastro si riavvolge e riparte, la voce si abbassa un poco, tutto si spegne lasciando respiro ad un finale aperto.
È evidente che Andrea ha un talento molto spiccato: quello di trasmettere con naturalezza, attraverso la sua musica, le emozioni che esorcizza in testi immediati e urgenti, come fossero fotogrammi. L’ascoltatore è proiettato in ambienti distorti e cupi con “Decadente”; mentre “Tarantola”, tracklist e primo brano interamente strumentale del disco, è una porta spalancata su deliri e inquietudini, condotti a galla da scariche elettriche. L’atmosfera si alleggerisce con la cassa dritta di “Non Passerò a Trovarti”, che sfrutta melodie sghembe e danzerecce per scagliare sul dance floor un testo tagliente e distaccato. “Chiang Mai” è un incubo dal quale si fatica a svegliarsi, uno shock electro dark che corre su trame sonore fitte e pungenti, giungendo verso il finale quasi senza respiro.
Perso, non mi riconosco / La vita in coriandoli / Un cane nel bosco / Non sento / la sete / la fame / io credo/non ritorno più

ph. Giorgia Turco
Ci ridestano i bassi penetranti di “Nelle Vene” che si articola su un’interpretazione salmodiale del testo dove le pause si allungano tra una frase e l’altra, come a volerle caricare di un peso maggiore. In “Lavoro Troppo” il musicista livornese alza il tiro incanalando tutta la sua rabbia in un sound catchy e pressante, spinge l’acceleratore sulla drum machine martellante, concludendo in uno sfogo liberatorio. Chiude il sipario “Festa di compleanno”, un viaggio allucinogeno di sei minuti e trenta dove la mente può abbandonarsi completamente.
L’approccio all’italiano – già sperimentato alternato all’inglese ne “Il Corpo Che Si Rompe” – è una scommessa vincente per Anna Funk Damage. In Tarantola affina la sua scrittura, proponendo per la prima volta un disco interamente in lingua madre, che ne esalta lo stile peculiare e diretto, al quale affianca sonorità che strizzano l’occhio alla scena dark wave di fine anni ottanta, senza cadere nella facile trappola dell’etichettamento. Quel che ne consegue è un sound tanto personale quanto coinvolgente, dal quale viene naturale lasciarsi catturare.

Tracklist
- Vivere Distaccati
- Trasmissione
- Decadente
- Tarantola
- Non Passerò a Trovarti
- Ho Paura
- Chiang Mai
- Nelle vene
- Lavoro Troppo
- Festa di Compleanno
