Fino al termine della notte, primo album dal vivo di CIGNO, arriva il 1° dicembre esclusivamente in musicassetta via Dirt Tapes: niente streaming, nessun formato digitale, soltanto la grana irregolare del nastro magnetico per restituire l’urgenza dei concerti del Buonanotte Berlinguer Tour 2025.
Il disco raccoglie registrazioni in presa diretta provenienti da cinque tappe chiave: dal Magazzino sul Po di Torino all’A Forest Festival di Brescia, dal Freakout di Bologna al Tendenze Festival di Piacenza fino al SEI Festival di Lecce. È qui che la dimensione rituale di CIGNO – a metà tra sacro e profano, tra psichedelia post-punk, riff abrasivi e pulsazioni industrial – si manifesta nella sua forma più autentica.
A emergere è anche una sorta di mappa sonora della sua trilogia discografica: dall’esordio Morte e pianto rituale (2022) passando per il successivo Nada! Nada! Nada! (2023) fino all’ultimo capitolo, Buonanotte Berlinguer (2024). Come nei dischi, anche dal vivo CIGNO abbatte ogni confine di genere: testi che intrecciano spiritualità, politica ed etica si appoggiano a chitarre distorte, bassi violenti, derive elettroniche, strumenti etnici e improvvise aperture di silenzio. Nei beat techno convivono sacralità inattese, new wave e il noise che attraversa l’intero impianto sonoro.

La performance si trasforma così in un vero teatro del suono, grazie anche all’impiego di strumenti non convenzionali: un bidone d’acciaio usato come percussione, un martello pneumatico, catene di ferro, chiavi inglesi, ma anche una sirena a manovella, una macchinina della polizia radiocomandata, un megafono e campanacci. Sul palco, accanto a Diego Cignitti – chitarra e voce – una formazione variabile che comprende, tra gli altri: Andrea Colicchia, Danilo Menna, Ivan Chen, Lara Boru, Lorenzo Lupi, Ludovica Morleo, Marilisa Asci, Matteo Rossi, Roberto Sanguigni e Tania Giommoni.
Le cassette, a tiratura limitata, si presentano con un’estetica minimale dal sapore bootleg. Ogni copia include un biglietto scritto a mano dall’artista e una riproduzione metallica di un proiettile: un gesto simbolico che sigilla la natura cruda e viscerale di questo progetto.
