(2025, Peroni Dischi / HOM)
Tra Rachele Bastreghi e Angela Baraldi, tra Motta e Whitemary (non a caso coinvolta nel disco con un remix) ecco Alessia Zappamiglio, cantautrice bresciana che più semplicemente si fa chiamare Miglio. Traumfabrik Again è il suo nuovo disco, un lavoro che, fin dalle prime note, testimonia un’urgenza espressiva disordinata eppure potentissima, distorta quanto basta eppure clamorosamente accattivante: Miglio ci racconta il suo modo di resistere, il suo modo di restare in vita e di godersi la vita, affrancandosi dall’apatia e il suo racconto è così viscerale e convincente da rendersi universale; con lei ci ritroviamo sui viali bolognesi di notte a sorseggiare un cocktail a fine serata parlando di lotta armata e rivoluzione o, più prosaicamente, dell’amore che ci ha fatto a pezzi (per citare i Joy Division, come fa lei nel primo brano di questo lavoro) mentre non riusciamo più a rimanere fedeli a nessuna linea (potevano mancare i CCCP?) e zigzagiamo come lucciole impazzite tra bagliori di musica elettronica e letti sfatti sui quali vorremmo tornare a sognare, per costruire la nostra personale “Traumfabrik” (alias “fabbrica dei sogni”, un appartamento di Bologna occupato che tra gli anni ‘70 e ‘80 divenne laboratorio creativo e crocevia della controcultura).
Miglio ci racconta insomma, con sonorità elettroniche distorte e avvolgenti, nonché uno spirito punk che non guasta mai, che si può sfuggire alla realtà orrenda che ci circonda e crearne una propria, ma questo costa fatica e sacrifici.
Se questo disco fosse nato a Berlino (di cui comunque ha i sapori, vedi “Karl-Marx-Allee”), adesso lo staremmo ascoltando in mezza Europa e parleremmo di Miglio come il nuovo fenomeno della cultura davvero indipendente che arriva dal Berghain.
Invece il disco viene da Bologna (città da cui Alessia è stata “adottata”) e ha la forza di quelle serate al Covo Club che vorresti non finissero mai, che ti lasciano qualcosa dentro e dalle quali, un po’ insonnolito, torni a casa e hai voglia di cambiare il mondo. O, più semplicemente, di non arrenderti alla sua bruttezza.

Tracklist
- 1. L’amore ci farà a pezzi
- 2. Fedeli alla linea
- 3. Love mai love
- 4. Cattolico
- 5. Freak
- 6. Karl-Marx-Allee
- 7. Musica elettronica
- 8. Vertigine
- 9. Musica elettronica (Plastica Remix)
- 10. Musica elettronica (Whitemary Remix)