V**GRA BOYS, si avvicina l’unica data estiva italiana della band post punk –  “Danze della sfiga”, il nuovo disco de Le Schiene di Schiele – Un tragicomico trattato post-punk che insegna l’arte di cadere –  È uscito “Thruppi”, il progetto di Giovanni Truppi e Thru Collected –  The Psychedelic Furs, una data in Italia –  A settembre la proiezione di “Daniele Baldelli: A Cosmic Life” per INVINCIBLE FEST –  La Prima Estate: il programma completo –  Wepro presenta il nuovo singolo: TU MI FAI WAO –  Torna il Festival ABBABULA giunto alla sua 27a edizione –  V**GRA BOYS, si avvicina l’unica data estiva italiana della band post punk –  “Danze della sfiga”, il nuovo disco de Le Schiene di Schiele – Un tragicomico trattato post-punk che insegna l’arte di cadere –  È uscito “Thruppi”, il progetto di Giovanni Truppi e Thru Collected –  The Psychedelic Furs, una data in Italia –  A settembre la proiezione di “Daniele Baldelli: A Cosmic Life” per INVINCIBLE FEST –  La Prima Estate: il programma completo –  Wepro presenta il nuovo singolo: TU MI FAI WAO –  Torna il Festival ABBABULA giunto alla sua 27a edizione –  
Ondalternativa

Stereochemistry – Ruins in Bloom

Karla Hajman, originaria di Belgrado, abbandona gli studi per dedicarsi alla musica. Lei si definisce un insieme di 5 extraterrestri che hanno occupato il corpo di Karla per dare vita ai suoi dischi; questi alieni sono armati di chitarra, ukulele, pianoforte, loop station e voce. All’attivo ha già 3 album e ora presenta il quarto, “Ruins in Bloom”.

Questo nuovo album è stato prodotto negli Stati Uniti da Jason Rubal ed è stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding, la definizione che lei ci offre del suo lavoro è “killer di pregiudizi, privo di auto-censura”.
Le 12 tracce che compongono il disco sono sicuramente il frutto di un vissuto intenso dell’autrice, racconta se stessa e le persone che le stanno accanto, in modo diretto, a volte più nebuloso. Ma trasmettendo tantissimi sentimenti con le sue parole, amarezza, dolore, rispetto, amore.
Non è un lavoro facile da ascoltare, il primo ascolto è stato veramente molto difficile, forse per via della sua voce particolare e del suo modo di cantare, ma se viene riascoltato con attenzione e conoscendo il vissuto e la storia di questa donna, acquista un significato e un valore diverso. Sono passata dal trovarlo sgradevole trovarlo a intenso, non sono tutt’ora convinta che sia bello e che mi piaccia, è un disco complesso, con voce e melodie a cui non si è abituati, sicuramente è un’artista che sa distinguersi.
Quello che più mi ha colpito è la sua immagine, ha foto molto particolari, belle, intense. Corrispondono solo parzialmente a quello che troverete ascoltando questo album, è uno di quei personaggi che vanno studiati, compresi e che poi possono dare molto a livello emotivo. Non è un disco da ascolto superficiale, prendetevi il tempo necessario, ascoltatelo un paio di volte e cercate la storia di Karla Hajman, probabilmente anche in voi susciterà impressioni completamente diverse tra il prima e il dopo.

Per il momento merita la sufficienza, la complessità del suo personaggio e del suo lavoro sono forse un pochino ostici, mentre la musica dovrebbe arrivare in modo diretto. Segnalo tre canzoni che possono colpirvi: Sailorman, Angel e Bravest Man I Know.

01. Ruins in Bloom
02. Dorian
03. Candlelights and Breeze
04. Cookie Jar
05. Sailorman
06. Angel
07. Bravest Man I Know
08. All You Asked Me To
09. Anna’s Song
10. Lonely Road
11. Home to Me
12. Dream Dream

Recensione a cura di: Valentina Ferrari

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