Altro gruppo di cui ho già fatto una recensione, i Red Lines, duo Psych Pop/Rock composto da Marianna Pluda e Simone Apostoli. Presentano il nuovo lavoro, “Paisley”, 8 brani in inglese che tengono la linea dei precedenti lavori.
A volte è bello recensire lo stesso gruppo, puoi verificare cosa è cambiato e cosa è rimasto uguali, i passi avanti, confermare o ribaltare l’idea che ne avevi. Con “Colder” avevo dato la sufficienza, vuol dire che li ritenevo bravi, ma non del tutto convincenti.
Pochi secondi e ritorno esattamente alla stessa idea. Non si può assolutamente dire che sia un brutto album, anzi, i due ragazzi mostrano un talento deciso, un modo di muoversi che può piacere. Ma qualcosa di fondo continua a non tornare, come se fosse la stessa melodia in tante variazioni, delle note alte che ti entrano nel cervello e che continuano a tornare fino alla fine.
Marianna ha una voce bellissima, moderna, ma che ricorda anche il passato. Rispetto al precedente lavoro è cambiato qualcosa, ma sembra anche che si sia spento qualcosa, quasi come se avessero imboccato una strada più sicura e più nota al pubblico, quello dell’indie scialbo.
Torno a ripetere, non è per niente male, ma mi aspettavo qualcosa di più particolare e coraggioso visto che i due ragazzi hanno un potenziale molto interessante, si percepisce qualcosa di fondo che però non riesce ad emergere.
Devo metterli ancora in attesa, li sto aspettando, sono lì sul bordo, stanno per fare un salto, ma non con questo album, la cosa mi dispiace parecchio perché sono proprio vicini all’esplosione.
Tracklist:
- Talk to me
- Say it
- Tomorrow
- Control III
- Rubber spaceship
- 2 am surf
- Colder
- together
A cura di: Valentina Ferrari