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Prospettive di Gioia sulla Luna – Tutto accade per caso/niente accade per caso

Prospettive di Gioia sulla Luna: 2/5 Pop, 1/5 Rock, 1/5 Progressive e 1/5 di “secret sauce”. Questo il contenuto di “Tutto accade per caso/Niente accade per caso” come se fosse un ottimo cocktail da gustarsi con gli amici al bar! I “PdGsL” sono in giro da un bel pò. Più o meno dal 2005.

Una gavetta lunga, ma che si sente tutta! L’esperienza c’è e si percepisce. La band è passata attraverso i primi demo autoprodotti e distribuiti manualmente agli amici, musicisti che si sono aggiunti e che sono divenuti linfa vitale, passaggi radiofonici su radio nazionali, incontri importanti e quel suono che con il tempo è divenuto sempre più maturo e pronto per il fatidico “salto”! E siamo al 2016! Il lavoro è pregevole, fatto di melodie e spigolosità fuse assieme alla giusta temperatura, malinconie, allegrie e precise scanzonature. La cifra stilistica è decisamente quella del pop e si sente sin dalla prima traccia, “Anni ed eroi” che senza dubbio ne mette subito in chiaro la predominanza su tutto il resto. Ok, non è il genere che preferisco, ma le canzoni si lasciano ascoltare e ad ogni nuovo ascolto ne si apprezzano le varie sfumature.
Tra virtuosismi chitarristici, a volte troppo manieristici e piacevoli svisate verso il prog, la percezione è che il disco possa sorprenderti ad ogni nuova canzone. E questo è decisamente un bene. Il pop continua marcatamente su pezzi come “Chimica cara” e “Palloncino”, alternandosi a sonorità decisamente più “prog” come in “Solo Sale” e “Qwerty”, canzoni che fanno capire come in questo disco ci sia soprattutto tanta sostanza e qualità. Non mancano le ballad, “Gelati”, classica e piacevole, ma dalla durata decisamente eccessiva, “Aria”, appiccicosa e poco palpabile (uno dei momenti meno interessanti del disco), poi “Martini Dry”, a mio avviso troppo “sbarazzina”.

E per finire “Le crepe”, canzone di ottimo spessore, che con quella voce la che sa tanto di Manuel Agnelli ti sa riconciliare con tutto quanto. “Vorrei incontrarti”, pezzo conclusivo del disco, è un altro dei punti deboli di questo album, forse un po’ troppi, mentre “Arredi” e “Un enorme specchio”, caratterizzate da venature di un rock più fragoroso, riescono ad essere invece più efficaci e convincenti.

01. Anni ed eroi
02. Chimica cara
03. Solo sale
04. Settembre
05. Qwerty
06. L’età della ragione
07. Gelati
08. Palloncino
09. Arredi
10. Aria
11. Prima delle Regine
12. Un enorme specchio
13. Martini Dry
14. Le crepe
15. Vorrei incontrarti

a cura di: Simone Grazzi

Immagine che rappresenta l'autore: Gianni Antichi

Autore:

Gianni Antichi