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Ondalternativa

Intervista Skillet

INTERVISTA “SKILLET” 

Ondalternativa.it
In occasione del concerto dei Nickelback del 29 Ottobre scorso al Forum di Assago, ho avuto la possibilità di fare due chiacchere veloci con John Cooper il bassista frontman degli “SKILLET”, band americana di supporto al tour europeo di Chad & co. Molto gentilmente e cordialmente si è concesso dieci minuti di tempo per rispondere a delle domande/curiosità per noi di ondalternativa.it prima del loro show.

Ciao John! Come và? Raccontaci un po di questo tour che vi è appena iniziato: come vi state trovando e come vi sentite ad affiancare una band del calibro dei Nickelback?
Ciao!! Molto bene grazie. Il tour è appena iniziato (è iniziato il 26 Ottobre a Nantes nda) ma è semplicemente stupendo… cosi come è stupenda la sensazione di poter affiancare una delle più grandi “touring rock band” del mondo, al pari dei “Bon Jovi” presumo.
Quale maniera migliore di poter essere introdotti in Europa? (ride nda).
Noi come band avevamo bisogno di portare la nostra musica nel vecchio continente poichè la gente quà non ci conosce ancora molto bene, sicchè quando è arrivata la chiamata di invito ufficiale non c’è stato nemmeno da pensarci! Ci troviamo molto bene con la band e anche con i fans incontrati fino ad oggi…c’è un bell’affiatamento in generale!

…Quindi è la prima volta che vi esibite quà in Italia…avete avuto modo di ammirare qualcosa o non vi lasciano nemmeno un pò di tempo?
Sì, la primissima esibizione! In effetti non abbiamo molto tempo, specialmente oggi, per permetterci di andare a gironzolare. Anche se avrei voluto proprio vedere il duomo quà a Milano, sono più che convinto che ci sarà possibile visitare alcune città prossimamente come ad esempio Roma.
D’altro canto ti dico che ho passato in Italia il mio quindicesimo anniversario di matrimonio l’anno scorso, proprio a Roma..lì per per la prima volta in Italia con mia moglie (è sposato con la chitarrrista/tastierista della band Korey Cooper, ma ci arriveremo dopo nda) ho potuto ammirare anche Venezia e Firenze, le città più caratteristiche insomma…

Capito…e quindi sarai un po’ nervoso per lo show di stasera…
Nervoso??! Sono assolutamente eccitato non vedo l’ora di salire sul palco!

Ahahahah!! Ok, iniziamo a parlare un pò di voi…domanda un pò a bruciapelo: ad una persona che non vi conosce assolutamente, quali canzoni o quale album consigliereste di ascoltare per farsi la migliore idea di voi?
Mmmm…vediamo…dal nostro ultimo lavoro “RISE” mi piacciono molto “Not Gonna Die”, “Sick of It” (che è stato il primo singolo rilasciato negli States nda) che penso suonino molto da SKILLET…anche “American Noise” è bella, una delle mie preferite…

…e se dovessi pescare negli album precedenti?

…di sicuro “Rebirthing” (da “Comatose” nda), “Monster” ed “Hero” (da “Awake” nda)…
Penso che l’impressione che gli SKILLET vogliono dare passi molto ben con questi brani.

Perfetto! Adesso volevo avere da te un’opinione più personale sulla nascita e la crescita di questo progetto…ma che non sia un elenco di eventi!!  Per quello abbiamo già wikipedia!
Oh..beh! Che dirti…gli SKILLET sono attivi da sedici anni or mai, e in questo arco di tempo il “music-business” è cambiato drasticamente mutando decisamente faccia: quando ci approcciammo al mondo dello spettacolo non c’era internet e la gente non si metteva a condividere musica, per cui era tutto completamente diverso.
Eravamo indipendenti, facevamo chilometri su chilometri anche per suonare di fronte a 20 persone, che poi diventavano 30, la volta dopo 40 e così via…in questa maniera ci siamo procurati l’affetto dei primi fans, suonando live! Se ci penso, non avevamo nemmeno una hit che girasse per la radio…contavamo solo su noi stessi.
E da lì a dieci anni chi se l’aspettava che potesse cambiare tutto in un colpo: venne fuori myspace, la gente non faceva altro che scaricare e condividere musica…ma questa cosa ci ha pure giovato…gli SKILLET sono diventati ciò che sono anche, ma soprattutto, grazie all’aiuto del passaparola! Ci riteniamo una band soprattutto da live più che da studio. E’ grazie agli shows che la gente, impressionata, se ne va in giro parlando di noi…lo farai anche te! (ride nda)
Per noi il fulcro della nostra carriera è il connettersi con i fans, entrare in relazione con loro, prendersi anche del tempo da passare con loro…e suonare il più possibile!

Se uno ascolta trasversalmente la vostra discografia non può fare a meno di notare che cercate sempre nuovi spunti per fare la vostra musica, ma la base rimane quasi sempre il rock/metal. Se invece andiamo a leggere di voi su internet scopriamo questa tag “Christian Rock” che a primo ascolto può risultare fuorviante affiancato al vostro sound…da cosa deriva? …curiosità…

Eheheh! Capisco cosa vuoi dire, ma devi sapere che in America c’è un’intero mercato di musica cristiana che comprendono le loro etichette, le loro radio ecc..
Per cui se firmi con una di queste etichette vieni etichettato con l’appellativo “cristiano”. Tipicamente queste band parlano di tematiche religiose, ma penso che gli SKILLET siano una delle band che stà cambiando l’idea di cosa significa essere una “band cristiana”….

…in che modo?
…così come altre band come P.O.D., Underoath, Flyleaf, Switchfoot per me significa dire “sì, siamo una band cristiana, ma non vuol dire che tutti i nostri fans devono essere necessariamente cristiani e non vuol dire che tutte le nostre canzoni ruotino intorno a tematiche religiose”. Io sono religioso, e la vita che conduco rispecchia ciò: per cui non canto di sesso, droga, R’n’R e ai concerti non chiediamo alle ragazze di togliersi le magliette.

..e poi? Subentrò  subito la Roadrunner dopo questo periodo?
Si! Vedi…io  non volevo essere solo una band cristiana, ma soprattutto essere una rock-band! Ma allo stesso tempo volevo cantare di ciò in cui credo…
Originariamente firmai per un etichetta indipendente cristiana che però era affiancata da un’altra rock label indipendente, entrambe abbastanza piccole…ma appena firmammo quest’etichetta rock fallì! Per cui ci rimase addosso questo tag  “cristiano” che alle volte è stato screditante per noi, quando non volevamo altro che suonare rock e affrontare le tematiche a noi più care con la nostra musica.

Capito. E riguardo a tua moglie, come vi siete conosciuti? Faceva già parte della band?
No no, non era nella band! Io e Korey iniziammo la nostra relazione proprio negli anni in cui gli SKILLET iniziarono a suonare, poi ci sposammo ma non era ancora parte integrante della band, bensì ci segui durante i vari tour aiutandoci con il merch ecc…
Ma lei cantava anche nella sua band, ed è una tastierista eccezionale, per cui un giorno le dissi “…Hey, ma perchè non ti unisci a cantare e suonare con noi? Non ce la puoi fare a seguire tutto!”.
Così è sedici anni che siamo in giro assieme, e devo dire che non è assolutamente un peso, anzi…in compenso mi aiuta moltissimo a tenere testa sul palco, è una performer davvero brava!!

…sembra proprio una mogliettina modello!

Ahahah!! Sì, non si direbbe a vederla come si muove sul palco, ma in realtà è molto timida e riservata…ma quando sale sul palco incomincio ad averne paura anch’io. Si lascia completamente andare!

Per quanto riguardano le tue influenze musicali? Venite da Memphis che ha dato i natali ad Elvis!
Eheheh, si è vero! Però diciamo che sono cresciuto negli anni ‘80-’90 e di lui ho ascoltato poco, più che altro per cultura, ma mi piace!
Io mi ero incentrato soprattutto sulla scena metal del tempo come i Metallica e il rock dei Motley Crue e Bon Jovi, Journey e un pò di hard-rock.
Volevo davvero suonare metal in una band, ma non riuscivo a cantare così in alto e ad avere l’estensione vocale adatta, finchè nei primi anni ‘90 sono arrivati i Pearl Jam e i Nirvana che hanno rivoluzionato un pò il mondo musicale…e da lì ho capito che si poteva fare del sano rock senza sfondarsi le corde vocali! O forse sì… (sorride nda)
Credo che questo mix di ascolti diversi ha portato il sound degli SKILLET ad essere quello che è: ad esempio mia mamma, insegnante di pianoforte, mi mise davanti ad un pianoforte all’età di 6 anni e da lì ho avuto svariati anni di studio classico, penso che anche questo si possa sentire ascoltando molti pezzi degli SKILLET.
Nell’ultimo album abbiamo utilizzato molto violini, violoncelli e via dicendo…di recente li utilizziamo molto anche nei live.

Perfetto!! Allora John ti lascio andare…grazie mille del tempo che ci hai dedicato e buona fortuna per il live di stasera!
E’ stato un piacere!! Rimarrete impressionati stasera, promesso!

A cura di Billy Joel

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