A cura di Alessandra Sandroni
La cosa che mi ha sempre fatto impazzire di Dente è la sua innata attitudine a maneggiare le parole, plasmarle a piacimento creando con pochi, semplici frammenti di testo delle canzoni che si trasformano in storie impregnate di auto-ironia, malinconia (quanto ci sguazza e ci sguazziamo tutti, in questa?), cinismo, romanticismo. E all’ottavo album in studio Giuseppe Peveri non ha perso nemmeno un po’ della naturalezza e dell’ispirazione con cui compone, anzi. Prodotto da Federico Nardelli, Hotel Souvenir è un disco che racchiude l’essenza del cantautore fidentino in dieci brani che portano la sua inequivocabile firma, che scavano nel profondo riconducendo alla luce una parte molto intima del suo vissuto.
Un viaggio nel presente e nel passato che inizia appunto con “Dieci anni fa”, brano scritto in due momenti diversi (le strofe, come suggerisce il titolo, vivono nel passato mentre il ritornello è stato scritto recentemente) e che finisce con “Viaggio nel tempo”, un dialogo con il se stesso bambino che si articola su archi, piano e voce, profondamente toccante (E nessuno mai ti porterà via il cuore / Anche se penserai di si / Alla fine sarà sempre lì/ La tua vita non sarà poi così male come pensi / Basta che ci credi almeno un po’).
Rappresenta benissimo il concept del disco l’illustratore Andrea Ucini ritraendo il medesimo uomo in copertina che si osserva, contrapposto in due momenti differenti, raffigurato con i colori che da un po’ di tempo a questa parte sono gli unici che si ritrovano nell’artwork dei suoi dischi: il rosso e il blu (i colori in copertina sul volto dello stesso Dente nel disco omonino e in Canzoni per metà). Fiore all’occhiello di questo disco sono senza dubbio le collaborazioni: a partire da quella con Carlo Corbellini dei Post Nebbia, uno dei gruppi più interessanti dell’attuale scena musicale italiana, che presta la voce in “La vita fino a qui”, per passare alla godibilissima “Il mondo con gli occhi” dove troviamo tutti insieme: Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV, Ditonellapiaga e Dimartino le cui voci si intrecciano in divertenti giochi di parole che diventano filastrocche. I cori dei Selton sono la ciliegina sulla torta in “Allegria del tempo che passa”, brano dove si contrappongono la spensieratezza degli arrangiamenti in stile bossa nova con un testo che disvela l’inquietudine di non riuscire ad essere felici e basta.
Hotel Suvenir è un luogo dove Dente si sente libero di raccontarsi, forse per la prima volta in un modo così introspettivo, e viene facile ritrovarsi con lui in queste stanze, a pensare di aver provato le stesse identiche sensazioni. Ci fa commuovere con la presa di coscienza di “Cambiare idea”, una bellissima canzone d’amore scritta come solo lui sa fare, ballare sul cinismo di “Discoteca Solitudine”, fino a farci riflettere in “Presidente” dove forse per la prima volta esprime un concetto politico molto semplice, basilare ma non sempre condiviso: la libertà di scelta sulla propria vita, sotto ogni ambito, dovrebbe appartenere solo a se stessi. Anche quello della morte.
Avrebbe il mio voto Dente, se si candidasse come Presidente. Nel frattempo continuiamo a godercelo nella sua veste migliore, quella del cantautore.
TRACKLIST
- DIECI ANNI FA
- CAMBIARE IDEA
- ALLEGRIA DEL TEMPO CHE PASSA
- DISCOTECA SOLITUDINE
- UN ANNO DA DIMENTICARE
- PRESIDENTE
- LA VITA FINO A QUI Feat. Post Nebbia
- L’ABBRACCIO DELLA VENERE
- IL MONDO CON GLI OCCHI Feat. Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV, Ditonellapiaga, Dimartino.
- UN VIAGGIO NEL TEMPO
VOTO: 9