Gli Daushasha sono un gruppo folk\rock’n’roll veneta dall’impatto decisamente allegro e ballabile. Al primo ascolto questo lavoro, intitolato Luna, ha un ritmo e delle sonorità che mettono decisamente di buonumore. Partiamo a parlare proprio dalle musiche, sulle basi ritmiche si sente questo incalzante movimento che ti porta a muoverti anche se non vuoi, studiato e tecnicamente ben eseguito dà un tappeto perfetto per tutto ciò che sta poi attorno.
Ed è proprio qui che si inseriscono gli altri strumenti decorativi tipici di questo genere, quali violino e fisarmonica. Anche questi strumenti, opportunamente e magistralmente, accoppiati a sonorità un po più verso il rock delle chitarre, riescono a dare il giusto bilanciamento a tutto il sound generale, con risultato un lavoro sorprendentemente omogeneo, merito anche del buon lavoro in studio. Passando poi alle voci, devo ammettere che il fatto di mettere una voce maschile ed una femminile è stata da me aprezzata moltissimo perchè dà nel corso dell’album una variazione, così da rendere tutto sempre bello fresco e non ripetitivo. Le voci in se non sono molto tecniche o particolari, ma sanno destreggiarsi bene e soprattutto i testi sono ben lavorati sia melodicamente che scritturalmente, ovviamente giusti per il genere.
Parlando dei “punti deboli” di questo lavoro possiamo dire risiedano proprio nelle voci, no perchè lavorino male, ma avendo la possibilità di due timbriche ed altezze differenti, quali uomo e donna, avrei apprezzato davvero molto delle armonizzazioni, semplici o particolari che sia… Invece la maggior parte delle parti cantate assieme risultano all’unisono, che non vuol dire sia una brutta cosa, ma a livello tecnico, e come abbellimento sarebbe un passo in avanti notevole. Aspettermo quindi il loro prossimo lavoro…
01. Preludio
02. Luna abbraccia troppe stelle
03. Artista senz’arte
04. Il freno
05. Le bestemmie
06. Canzone clandestina
07. La canzone del fosso
08. Oci ciornie
a cura di: Devis Gambarotto