Prima di far uscire il disco nuovo di Mark Stewart e soci (‘Citizen Zombie’ sempre su Freak Are Us), dopo ben trentacinque anni dall’ultimo album, c’era voglia di rispolverare le vecchie ma ottime canzoni, soprattutto se si sta parlando di “We Are Time” del 1980.
‘We Are Time’, uscito prima del debutto ‘Y’, è una raccolta bomba perchè i The Pop Group erano ‘figli del loro tempo’, come disse lo stesso Stewart, che facevano protesta utilizzando la musica, bruciando la scena post-punk di quel periodo con una manciata di canzoni. Oltra alla fantastica title track e la famosissima ‘Thief of Fire’ troviamo il gruppo agli inizi, quasi nel periodo adolescenziale, se vogliamo usare ancora una volta le parole del fondatore, e ancora lontano dalla forma “in studio”.’Cabinet of Curiosities’ è una compilation nuova che parte alla grande con ‘Where there’s a Will’ (presente in una split con le Slits) e ‘She Is Beyond Good And Evil’ pubblicata nella primissima versione prodotta da Andy Mackay (Roxy Music); continuando poi in pompa magna con le John Peel BBC session live e indediti registrati poco prima che il gruppo si sciogliesse (Abstract Heart e Karen’s Car’).
Diciamo che queste ristampe o pubblicazioni del passato sono un ottimo carburante per una macchina ferma da un po’ di tempo ed un ottimo spunto per tutti coloro che, per colpa o per età, non li conoscono ancora. Il recupero di tutto il materiale rimasto vi può solo fare bene.
We Are Time
01. Trap
02. Thief of Fire
03. Genius or Lunatic
04. Colour Blind
05. Spanish Inquisition
06. Kiss the Book
07. Amnesty Report
08. Springer
09. Sense of Purpose
10. We Are Time
Cabinet of Curiosities
01. Where There’s a Will (Single 1980)
02. She Is Beyond Good and Evil (Original Alternative Version)
03. Colour Blind (Live Brussels 1978)
04. Words Disobey Me (BBC John Peel Session 1978)
05. Don’t Sell Your Dreams (Live Bristol 1978)
06. We Are Time (BBC John Peel Session 1978)
07. Abstract Heart (Live Brussels 1978)
08. Amnesty Report III (Alternative Mix of 1979 Single)
09. Karen’s Car (Live Helsinki 1980)
Recensione a cura di: Andrea ‘Hank’ Facchinetti