Beata, beatissima ignoranza. Così aprirei e chiuderei la recensione di “Enemy” dei The Big Jazz Duo. Perché? Perché le cose sono due: o ci stanno prendendo in giro, oppure questo combo è assolutamente fantastico.
Ascoltate il loro disco ed eccovi immersi nel disagio più totale, scenari super cupi, una visione delle cose super nera e per finire una struttura sonora portante al limite dell’incredibile. Ogni canzone è un piacere per l’udito, un mix tra death metal new school, deathcore e inserti sinfonici che potrebbero elettrizzare anche il più scettico di voi. Ah dimenticavo, a dare ceffoni a chiunque passi nei dintorni ci pensa un cantante che tutto ha meno che la voglia di andarci giù per il sottile, mostrando quanto il growl al giorno d’oggi abbia ancora il suo perché. Insomma stiamo parlando di roba che definirei quasi “estrema” per la maggior parte di voi e che consiglierei caldamente a chi vede in Job For A Cowboy e Thy Art Is Murder gli indiscussi protagonisti di questa nuova ondata di metalheads.
E perché ci prendono per i fondelli allora?! Beh guardatevi le loro foto, fate un giro sui loro profili Social e abbiate il coraggio di dirmi che incutono paura. Diciamolo, oggigiorno i metallari non sono più duri e puri come una volta, sorridono e amano persino l’autoironia. Che chiedere di più?!
01. Limbo – Door I –
02. The Shepherd
03. Descent – Door II –
04. RavenHeart – Door III –
05. All Those Who Wander Are Lost
06. Hollow Sunset – Door IV –
07. Haunted
08. The Three Beggars – Epilogue –
09. This Darkest Hour
Recensione a cura di: Golem