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Ondalternativa

Subsonica – Atlantico (Roma), 19.03.2025

Partiamo dalla fine e poi ci torneremo, faremo un viaggio circolare. O meno filosoficamente parlando, durante quelle due ore in cui i Subsonica sono sul palco il tempo storico diventa un concetto relativo e si passa dal cantare e ballare un pezzo di quasi trent’anni fa, ad uno dell’anno scorso, senza troppe differenze. Sarà pure che la drammatica staticità del brutto dei nostri tempi non è cambiata in tanti anni e quindi le tante grida di ribellione, di speranza, di controcultura, sono attuali ora come venti, trenta anni fa.

Partiamo dalla fine e da una frase buttata forse lì così, sentita sul viale di uscita dall’Atlantico Live:
“Questo è un biglietto va che preso sempre”.

I Subsonica sono tornati a Roma il 19 marzo 2025, dopo la data estiva che li aveva visti infiammare la cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, con il loro Club Tour 2025 partito a Febbraio da Londra e che, prima di sbarcare in Italia ha fatto tappa anche ad Amsterdam, Bruxelles, Madrid e Barcellona con date tutte sold-out.

Luci rosse sparate dal palco mentre iniziano a risuonare le prime note di Eden ed i Subsonica in pochi secondi sono lì. Pochi secondi e pochi fronzoli, si parte a ritmo serrato con tutto “l’equipaggio della navicella” ai posti di combattimento: come usano chiamarsi loro sul palco, il signor Samuel alla voce, il signor Boosta alle tastiere, il signor Casacci alla chitarra, il signor Ninja alla batteria, il signor Vicio al basso. È tornata in tempo record anche la mollona di Boosta, che si era rotta pochi giorni prima durante il live.

Il pubblico dalle prime file fino alle porte di uscita rimbalza la grande onda di energia che i Subsonica lanciano dal palco e Samuel la sente tornare indietro subito: “Vedo che vi siete allenati per stasera!”.
E non che ci volesse molto ma la connessione così è già pienamente stabilita e stabile. Da lì in avanti i Subsonica sul palco ed il pubblico sotto saranno in comunicazione simbiotica, con l’attenzione ed il coinvolgimento che non calano mai né durante i tanti pezzi tra i più amati (Discolabirinto, Nuova Ossessione, Aurora sogna, Liberi tutti , Tutti i miei sbagli…), né durante i più recenti che come detto sono già nel cuore e nella testa dei fan, o durante quelli meno noti che però il pubblico affezionato dei Subsonica conosce bene. Non cala nemmeno negli unici due momenti, immancabili eppure sempre così necessari, in cui prima Boosta ringrazia e ricorda come Roma, ancora prima della loro Torino, tanti anni fa abbia accolto e capito i Subsonica, poi quando Max Casacci parla di morti in mare, di Europa, di Palestina e Israele, di Ucraina, Russia e Stati Uniti, di Umanità, con parole così chiare, così lucide, così belle e così lucenti che ti chiedi come sia possibile che in televisione non se ne sentano mai di almeno simili.

Due ore di scaletta volano via in un susseguirsi di mine emozionali più che di microchip, ma Boosta trova anche il tempo per un annuncio:
Quando inizi parti e vai avanti e non pensi mai troppo al futuro e così, siamo arrivati a 29 anni di attività. Questo è l’ultimo tour dei Subsonica (sgomento)… nel 29° anno (aaaaah ok).
L’anno prossimo compiremo 30 anni e quindi credo proprio che festeggeremo insieme, ci rivedremo”.

E allora continueremo a prestare attenzione, ad allenarci, in attesa di notizie ufficiali e del prossimo viaggio circolare che ci ha portato alla fine e ci riporta sempre all’inizio:

“Questo è un biglietto va che preso sempre”.

foto di Eliana Giaccheri


La scaletta del concerto di Roma:

1. Eden
2. Pugno di sabbia
3. Africa su Marte
4. Nessuna colpa
5. Colpo di pistola
6. Albascura
7. La glaciazione
8. Discolabirinto
9. Nuvole rapide
10. Nuova ossessione
11. L’ultima risposta
12. Up Patriots to Arms
13. I cerchi degli alberi
14. Missili e droni
15. Sole silenzioso
16. Depre
17. Aurora sogna
18. Liberi tutti
19. Benzina Ogoshi
20. Tutti i miei sbagli
21. Strade
22. Preso blu

 

Immagine che rappresenta l'autore: Riccardo Magni

Autore:

Riccardo Magni