Prendete una band che dopo alcuni cambi di formazione decide di passare dall’hard-rock a sonorità più heavy. A questo punto la domanda principale è una? Quale strada prendere? I torinesi Red Light For Distortion hanno scelto quella più complessa, quella ricca di insidie ma al tempo stesso assai costruttiva se presa con le dovute maniere, quella della contaminazione. “Iron[y] Weapons” ha tutti quegli elementi tipici della giovanissima età dei suoi protagonisti: anima ribelle, un sound non ancora ben definito e quella voglia di spaccare il mondo solita di chi vuole presentarsi al meglio.
Il loro suono fonde le sue radici nel thrash metal, genere che i Nostri sembra conoscano bene optando più per la sua versione americana, fatta di suoni ruvidi e riff immediati. A questo va ad aggiungersi quell’anima death metal che li obbliga a passaggi talvolta forzati, che rendono l’ascolto del disco meno fluido. A questo poi va aggiunto il cantato che, se da una parte ci mostra un melodico di ottima fattura, dall’altra ci offre un growl che poco o nulla c’azzecca. Insomma un disco che vanta alti e bassi al suo interno ma che tutto sommato risulta essere coraggioso, dote non da poco per chi si deve presentare al grande pubblico.
Tracklist:
- Choiceless
- A Deafly Wish
- Beliefs
- Dolls
- We, The Plague
Recensione a cura di: Golem
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