Il progetto Long Faraway Noise nasce a Pescara ed è formato da Fabio Notarfranco (chitarra), Simone Catena (basso), Andrea Di Vincenzo (batteria), Ermindo Civitarese (sassofono), Luigi Buzzelli (synth, piano).
L’EP omonimo contiene quattro pezzi strumentali post rock che si diramano attraverso la perdizione della prima traccia “The Lady who saw the devil”, per proseguire nell’apocrifo “Lemuria” e poi nel brano “Lifeless”, un tormentato lamento che sfocia in una omelia di un cammino solenne, per ultimare con l’epitaffio “Dystopian Cafè”.
Questi ragazzi penetrano nel cosmo del suono raffinato, incontrando luminose e straordinarie costellazioni musicali.
Ogni artista è chiamato dalla vita a percorrere un solo labirinto, e solo quello, affinchè possa trovare il proprio centro: Long Faraway Noise conoscono a memoria il proprio percorso e con questo EP hanno fatto il primo passo, quello che conta.
Arrangiamenti non sempre brillanti, ma basilari, indispensabili per una identificazione dell’immaginazione creatrice affinchè possa pervenire l’essenza della forma artistica.
Wilhelm Weischedel, filosofo tedesco, sosteneva che “l’arte è uno dei luoghi dove la realtà metafisica si temporalizza”.
In un periodo come questo, ogni amante della musica e dell’arte dovrebbe dedicare più tempo ad ascoltare, ritrovare e valorizzare la miriade di artisti e band emergenti in quell’oceano chiamato internet o nel mondo dei social network.
La produzione di un album sarà doverosa se i Long Faraway Noise vorranno raggiungere il proprio “centro”.
Tracklist:
1) The lady who saw the devil
2) Lemuria
3) Lifeless
4) 26’ Dystopian Cafè
A cura di: Francesco Marchiori Zana