Si intitola “Don’t Give Up” l’ultimo lavoro in studio del polistrumentista Toscano Solo1981, all’anagrafe Stefano Giambastiani, uscito lo scorso settembre. A due anni di distanza dall’album Noise From Deep Space, l’artista mette insieme un lotto breve e lapidario di quattro tracce che non sforano mai i tre minuti di durata ciascuna.
Come denota il moniker che ha scelto per suggellare il suo progetto, Stefano si destreggia in una danza solitaria a metà strada tra post punk, alternative, new wave ed elettronica padroneggiando in maniera composita chitarre, drum machine, tastiere e voce.
Dal punto di vista esecutivo ci troviamo infatti difronte ad un prodotto molto valido, ma che dà tuttavia l’impressione di essere una demo in attesa di trovare una sua completa risoluzione espressiva in chiave musicale.
Spunti creativi, originali, pieni di passaggi che si snodano attraversando loop inquietanti e sonorità cupe, partiture sintetiche combinate con tessiture articolatee pulsazioni ritmicheirregolari.Ma è come se mancasse quel quidin più in grado di rendere le tracce dei veri e propri pezzi finiti.
Anche il finale in cui compare una proto-ballad minimale in italiano in pieno stile Verdeniano, “Per un attimo”, risulta un po’ cozzante rispetto al resto dell’EP, sebben di per sé non risulti comunque spiacevole. Anzi, forse in italiano il cantautore riesce meglio a far amalgamare con maggiore naturalezza la voce ai suoni.
Belle idee. Da lavorarci su.
Tracklist:
- Cold Days
- Don’t Let Me Go
- Flint
- Per un Attimo
A cura di: Francesca Mastracci