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Ondalternativa

Refused – Malignant Fire

Come ormai da tradizione e in netta controtendenza rispetto all’ordine di release più canonico che vorrebbe l’uscita di un EP prodroma rispetto ad un full length, i Refused pubblicano il loro ultimo lavoro sulla breve distanza, Malignant Fire, come coda del precedente War Music del 2019 (di cui avevamo parlato QUI).

Uscito lo scorso novembre per Spinefarm Records, il disco si compone di cinque tracce, per un totale di poco più di un quarto d’ora, ed è una sorta di condensato in compendio dell’album precedente, trattandosi per lo più di brani ripescati dalle sessioni di registrazione del suddetto. A conferma di tale continuazione, la tracklist si apre con “Malfire”, brano che avevamo già ascoltato in War Music (di cui, a detta del cantante Dennis Lyxzén, rappresenta il capitolo migliore) e ci introduce immediatamente verso i capisaldi che hanno reso, nel corso degli anni, il sound della band di Umea qualcosa di estremamente ricercato e riconoscibile. Dopo una carriera quasi trentennale, ma con una lunga pausa di 15 anni nel mezzo, e con all’attivo un disco seminale che ha sancito i dettami per la produzione punk/post-hardcore di tutta una generazione, non c’è poi molto che non ci si debba aspettare da una band come i Refused.

Tornano le pulsazioni punk, spinte al limite fino a lambire il thrash, arrivando poi a fondersi con lo spirito incendiario dalle reminiscenze stoner; tornano le linee di basso massicce (come nel pezzo “Organic Organic Organic (Go Fuck Yourself)”, mina ritmica che esplode in crescendo) e tornano pure i riff di chitarra aggressivi che sanno tradursi in suggestioni dai toni plumbei in stile Adam Jones(Tool), come nella traccia apripista.

Ma la punta di diamante dell’intero lotto è senza dubbio la seconda traccia, “Born On The Outs”, che recupera parti di un pezzo house dei loro connazionali Swedish House Mafia, “Greyhound”, musicandolo nel loro stile e aggiungendo il testo alla base.

Non si tratta certo di un disco memorabile, ma va interpretato per quello che è: un encorelisergico e affatto stanco del capitolo che lo ha preceduto, una coda di congiunzione in piena tradizione Lyxzeniana (&co) verso un nuovo disco che è già in lavorazione. Senza il bisogno dover costantemente glossare qualsiasi cosa venga prodotta dai Refused alla luce della loro discografia precedente, allora si potranno apprezzare davvero i punti di godibilità di questo EP. Perché che ne sono, eccome!

 

Tracklist:

  1. Malfire
  2. Born On The Outs
  3. Organic Organic Organic (Go Fuck Yourself)
  4. Faceless Corporate Violence
  5. Jackals Can’t Be Bothered To Dream

 

A cura di: Francesca Mastracci

Immagine che rappresenta l'autore: Francesca Mastracci

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Francesca Mastracci