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Ondalternativa

Pixies – Indie Cindy

Tracklist:

01. What Goes Boom
02. Greens And Blues
03. Indie Cindy
04. Bagboy
05. Magdalena 318
06. Silver Snail
07. Blue Eyed Hexe
08. Ring The Bell
09. Another Toe In The Ocean
10. Andro Queen
11. Snakes
12. Jaime Bravo

Evito premesse chilometriche, il ritorno discografico dei Pixies dopo 22 anni dal già parzialmente deludente “Trompe le monde” è stato un vero e proprio flop.
Però c’è da dire che posso trovare analogie con gli album più precedenti: la prima traccia.
Sì, la prima traccia.
Più questa è bella e convincente più l’album risulterà negativo.
“What goes boom”, l’esordio del disco, è un pezzone: molto tirato, energico, da paragonare a livello di emozioni e cuore ad altri capolavori della band di Black Francis; ma da lì una picchiata quasi inarrestabile con rari rialzi.

Dalle (TROPPO) poppeggianti e deboli “Greens and blues” e “Indie Cindy” alla tristemente rappeggiante “Bag Boy” (unica nota positiva: la voce di Kim Deal nel ritornello, “ prego Kim torna!). “Magdalina 318” risulta più coinvolgente in toto con l’asso della manica di un ottimo assolo di Santiago, ma già con le successive “Silver Snail”, placidamente noiosa, e “Blue eyed Hexe”, noiosamente sporca, l’album riaffonda negli abissi, gli abissi della delusione di un fan che aveva ben altri loro gran pezzi nella propria colonna sonora di vita. Una piattezza continua con “Ring The Bell” e “Another Toe In The Ocean” (forse leggermente più affascinante della precedente), per arrivare alla Coldplayana “Andro Queen”, alla U2iana “Snakes” (con qualche accenno dinamico interessante) e infine ad una chiusura quasi sufficiente con “Jaime Bravo”, che fa trasparere forse la loro stessa consapevolezza di ciò che hanno tristemente combinato aspettandosi di essere parecchio criticati per questo ritorno che si può riassumere in una sola parole: fuffa.
Sì fuffa, un album che (soprattutto se è stato annunciato più volte dalla stampa musicale come “il ritorno dell’anno”) a parte pochissimi spunti risulta un riempitivo unico, un disco totalmente evitabile (e da evitare). La decadenza verso il brutto e squallido mainstream (“Gigantic” usata in uno spot dell’Iphone, così) di uno dei gruppi che ha segnato la storia della musica degli ultimi 30 anni e la cui attività è stata una più che ispirazione a una miriade gruppi (Nirvana e Weezer su tutti).
Ragazzi miei, disco pessimo,pessimo…pessimo.

Ah, ultima cosa, qualora qualcuno non lo sapesse ancora e non se ne fosse accorto, questo nuovo album non è altro che la raccolta di 3 EP già usciti tra il Settembre 2013 e Marzo 2014.
“Ahahaha! Avete mai avuto la sensazione di essere stati imbrogliati?!”, disse il più mainstream e falso dei punker.


Recensore: TheSydAnto

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