Terzo album per Novadeaf, band tra Pisa e Livorno, dal genere Alternative pop-rock. 8 brani per “Carnaval”, che deve il titolo ad una raccolta di brevi pezzi per pianoforte di Robert Shumann, come per i due precedenti lavori. In questo disco Federico Russo diventa polistrumentista, oltre alla voce infatti ha suonato sia il basso che le tastiere, chitarra affidata a Matteo Quiriconi, batteria a Matteo Amoroso, primo batterista della formazione originale dei Novadeaf. Altri ospiti dell’album sono la parte elettronica e synth affidata a ad Antonio Maffei, Ellie Young e Asita Fathi per gli archi, Andrea Carboni con chitarra acustica per il brano “New Gums”.
L’apertura è “Music In My Hands” che conquista immediatamente per l’intro e la sezione ritmica, è un brano che spinge ad ascoltare con molta attenzione tutto quello che viene dopo. Come primo pezzo riesce a dare idea della qualità della composizione e dei testi. Ritmi più veloci ed elettronica si alternano a brani più dolci e caldi come “Sterile”, un equilibrio ben studiato che riesce a mantenere fluidità e costanza nell’ascolto, regalando varietà. Quello che lega i brani sembra quasi essere la voce di Federico Russo e il sound declinato in diverse emozioni, ottima musica dalla prima all’ultima nota.
Produzione ben fatta, suono pulito e curato, melodia e sound internazionale. Difficile dare un’origine precisa a questo album, potrebbe essere stato fatto ovunque e da artisti di qualunque nazionalità, è un pregio essere riusciti a rimanere al di sopra di generi e influenze.
Sicuramente è un disco che viaggia tra rock leggero e pop, ma questo non penalizza il risultato. Il pop occhieggia in modo velato regalando qualche sonorità più diretta, ma ci sono anche tanti spunti di cantautorato e rock che portano in alto il valore di “Carnaval”.
Disco consigliato sia per i brani e il sound che per la produzione attenta e curata. Si può solo sperare che Federico Russo e compagni continuino così.
01. Music In My Hands
02. Ten Years
03. Sterile
04. Cloud
05. Lead My Life
06. White Flag
07. New Gums
08. In The Closet
Recensione a cura di: Valentina Ferrari