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Mumo Festival – II edizione

5-6 luglio 2024 – Frosinone

Dopo il grande successo dello scorso anno, si è rinnovato anche quest’estate l’appuntamento con il Mumo Festival a Monte San Giovanni Campano (Frosinone).

Nel weekend che si è appena concluso, il festival ha celebrato la sua seconda edizione con una line-up originale e variegata, caratterizzata dalla presenza di artisti molto diversi tra loro che vantano ognuno il merito di essere emersi all’interno del panorama della musica indipendente italiana degli ultimi anni per una particolare nota distintiva.

La serata di venerdì, nello specifico, ha raccolto un ottimo riscontro a livello di affluenza. L’apertura è stata affidata ad un gruppo ciociaro che ha da poco consegnato alle stampe il disco d’esordio (Wire). Sono i Momentary Lapse Of Happiness, collettivo post-rock composto da musicisti estremamente virtuosi che sul palco dimostrano di saper maneggiare con maestria non solo le trame strumentali super elaborate, ma anche sonorità emozionalmente evocative.  

Secondo in scaletta è Charlie Fuzz, che con il suo cantautorato fresco e i caratteristici ammiccamenti electro-funk, riesce sempre a coinvolgere il pubblico grazie sia ai ritornelli a presa diretta sia all’atmosfera generalizzata mista di malinconia e spensieratezza che crreano le sue note. Oltre i musicisti che lo accompagnano ormai da anni, insieme a lui sul palco ci sono anche un tastierista e una vocalist ad impreziosire i pezzi in scaletta del cantautore ciociaro.


Arriva il momento dell’headliner della serata, ovvero Bobby Joe Long’s Friendship Party, band romana de Roma avolta nel mistero (i musicisti suonano in maschera e lui con gli occhiali da sole che non toglie mai) capitanata dal moniker Henry Bowers. Purtroppo l’assenza della batteria non è passata in sordina, ma ci hanno pensato le basi solidamente sparate a tutto volume a coprire la sezione ritmica. Nel live emerge in maniera altisonante il distacco tra il cantato declamatorio in romanesco di Henry – rigido, plumbeo, quasi ieratico – e la tensione strumentale spasmodica tra l’incedere ossessivo del basso, la vertiginosità chitarristica e quei ritmi new-wave squisitamente anni ’80.

Conclusione affidata al dj set di Ekranoplan che fa compagnia fino a tarda notte mentre la folla inizia a disperdersi.


Day two. Altro giro altra corsa.

In apertura alla seconda serata del Mumo troviamo i Modern Stars, band psych-rock con base a Roma che ci trasporta verso viaggi lisergici avventurandosi in digressioni strumentali sorprendentemente prolungate quanto esaltanti. Nel suggestivo andirivieni di esplosioni percussionistiche e tensioni circolari di basso e chitarra che si annodano e snodano di continuo al synth, i flirtaggi vocali della cantante (di estrzione lirica, ndr) e del chitarrista fanno capolino tra una jammata e l’altra.  

Stacco con Solo Lollo, chitarrista di Carl Brave, che insieme al tastierista Nicola Russu (che la sera prima si era esibito con Charlie Fuzz) mette in scena uno spettacolo scanzonato e irriverente alternando pezzi di repertorio del cantautore romano di cui è turnista con suoi personali inediti. Entrambi si presentano sul palco con gli occhiali da sole e la voglia di far festa, come stessero suonando a un falò di amici in riva al mare. Mettono in scena un sipario divertente che, con molta disinvoltura, coinvolge il pubblico.

Come headliner di questa seconda serata, troviamo i Delicatoni, band giovanissima del vicentino che si presenta sul palco con un ampio assetto di sintetizzatori e pedaliere disposti su un piano dietro il quale si posizionano con i loro strumenti (sabato sera erano con due chitarre, un sassofono e la voce). Tra piglio armonico e guizzi sperimentali, l’elettronica chamber pop che mettono in scena contribuisce a dare quel tocco di delicatezza (giustamente!) e romanticismo sognante che ci dirige verso la conclusione di una rassegna genuina piena di buone intenzioni e propositività, certamente destinata a portare avanti questa tradizione di inizio estate per gli anni a venire.

Autore:

Francesca Mastracci