MIDNIGHT EXTREME FESTIVAL
Live Report MIDNIGHT EXTREME FESTIVAL
Fillmore,
Cortemaggiore
13 Ottobre 2012
Nuova calata italiana per gli Arch Enemy e ciò vuol dire ghiotta occasione per ammirare il gruppo di Angela Gossow e Michael Amott con due gustosissime ciliegine a coronare il tutto: la prima consiste nella location, rappresentata dal Fillmore di Cortemaggiore, ex teatro-cinema con ottima acustica e che permette il contatto quasi diretto fra palco e pubblico; la seconda ciliegina è ben più importante perchè sotto il nome di "Midnight Extreme Festival" è stato scelto di includere gruppi italiani ad aprire l’esibizione del gruppo principale… E che gruppi, signori!
Se dovessimo valutare lo stato della musica italiana "estrema" da questa serata, beh, non potremmo che essere soddisfatti al 100 %. Ma andiamo con ordine…
18.30… Già qualche appassionato attende gli headliner ed è pronto a riscaldarsi coi vari gruppi di supporto: tocca ai Lacerhate, band vincitrice di un concorso, che scaraventa sui presenti una colata di metal/thrash/core di pregevolissima fattura, grazie ai brani tratti da "Reborn from ashes". Un ottimo antipasto a base di Soulfly/Breach/New York Hardcore, impreziosito da un cantante (Francesco) che è una furia sopra e sotto il palco e da strumentisti veramente validi (applausi per Lita, una chitarrista che spacca di brutto!).
Secondo gruppo, altro vincitore di concorso, i meneghini All Amort: ci troviamo su lidi più propriamente death/thrash con qualche puntata melodica: la tecnica e la potenza sono purtroppo un po’ frenate dai problemi al pedale della cassa (ammazza che furia dietro le pelli!) e dai volumi non troppo equilibrati, a mio modesto parere. A parte questo un’ottima performance, decisamente in linea con quella del gruppo precedente!
Si continua con gli Ira, nuovo gruppo del buon Giuseppe Caruso (precedentemente cantante/ chitarrista dei Node), freschi dell’album "The syndrome of decline": chirurgici, freddi, distaccati come il genere da loro proposto vuole. Sì, perchè abbiamo di fronte musicisti che hanno appreso e assimilato la lezione di Cynic, Pestilence e compagnia bella in maniera eccelsa, che non può che mettere d’accordo sia i fan più interessati all’aspetto tecnico sia quelli più viscerali.
Freddo per freddo possiamo passare direttamente in zona scandinava grazie agli Stormcrow e al loro black metal di stampo nordico, fin dalla presentazione con tanto di facepainting e classici stilemi del genere: pur non essendo un grande fan del genere in questione, devo dire che questi ragazzacci mi hanno impressionato favorevolmente, fra violenza sadica dura e pura e qualche inserto melodico che va a ricamare ogni tanto questi pezzi di odio scuro.
Cambio drastico di genere con i Logical Terror: già recensiti su Ondalternativa col fantastico "Almost Human", si presentano sul palco con il loro techno/thrash/core validissimo, riuscendo a convincere anche i più hardline presenti al concerto. Una presenza scenica ottima, grazie anche ai due cantanti (Sic ed Emi) che sputano l’anima per far saltare la gente e il resto del gruppo che sa il fatto suo, fra parti suonate melodiche e pesanti e innesti elettronici campionati che aggiungono un tocco di sano eclettismo.
Ci avviciniamo al piatto forte della giornata ma prima l’ultima band di supporto: Cadaveria e il suo gruppo eponimo! Un gruppo formato da musicisti validissimi che propone la propria versione di horror metal (che è pure il titolo del loro ultimo CD), un concentrato di heavy classico, death, gothic e una buona dose di teatralità grazie alla cantante che si muove sul palco e raggela il pubblico con lo scream per poi placarlo con parti più articolate e malinconiche; un’ottima performance che incolla i presenti al palco, incapaci di sottrarsi a questo mix di incantesimi per i sensi.
Rullo di tamburi…
Luci spente e delirio delle prime file per l’entrata sul palco di sua maestà Michael Amott (tecnicamente pauroso) che attacca "Yesterday is dead and gone" e del nuovo arrivato (ex-Arsis) Nick Cordle all’altra chitarra; formazione completata da Daniel Erlandsson alla batteria e dal mastodontico Sharlee D’Angelo al basso… Un momento… Ma manca lei… Eccola! Irrompe sul palco la frontwoman Angela Gossow, col classico warpaint sotto gli occhi e di lì in poi è il delirio per i presenti al Fillmore.
Classici come "Ravenous" e "My apocalypse" sono solo l’inizio di un concerto che ripercorre gli ultimi album della band, adorata in Italia. Il suono è potentissimo e devo dire che Mr. Cordle si è integrato a meraviglia (anzi, pensavo che Amott facesse più assoli di lui ma mi sbagliavo; l’assolo di batteria e gli assoli di chitarra ci catapultano nel calssico mondo heavy metal ma è un piacere sentire musicisti che suonano così! "Dead eyes see no future", "Under black flags we march" e "We will rise", fra le altre, deliziano i nostri timpani e fra bandiere sventolate dalla teutonica e immagini sulla vivisezione durante "Cruelty without beauty"; l’apparato "a contorno" della musica è stato all’altezza, fra suoni e luci validi e mai preponderanti ma efficaci senza strafare.
Tre bis ("Snowbound", "Nemesis" e "Fields of desolation") a concludere un bel concerto che lascia soddisfatti tutti, a mio parere!
Complimenti a chi è riuscito ad organizzare questo festival, sperando che si riesca sempre di più a portare gente a vedere realtà italiane che accompagnano gruppi internazionali già "arrivati"; le qualità, come avete potuto leggere qui sopra, ci sono tutte.
Grazie a tutti i gruppi che hanno partecipato, che ci hanno messo l’anima e che si sono divertiti insieme a noi, sotto e sopra il palco!
ONE FOR ALL, ALL FOR ONE, WE ARE STRONG, WE ARE ONE…
ARCH ENEMY
Setlist
Intro (“Chaos Overture”)
Yesterday Is Dead And Gone
Ravenous
My Apocalypse
Bloodstained Cross
The Day You Died
Daniel solo (batteria)
Under Black Flags We March
Dead Eyes See No Future
Revolution Begins
Nick e Michael solo (chitarre)
Dead Bury Their Dead
Cruelty Without Beauty
We Will Rise
Encore
Snowbound
Nemesis
Fields Of Desolations
A cura di: Meskio
un ringraziamento a Misantropia Agency