Live Report Lacuna Coil
Live Club, Trezzo sull’Adda(MI)
25 novembre 2012
Il 25 novembre, al Live Club di Trezzo sull’Adda(MI), si è svolta l’ultima tappa del Dark Legacy Tour che ha portato i Lacuna Coil ad esibirsi in vari locali tra America ed Europa per festeggiare i loro quindici anni di carriera.
Alle 21 salgono sul palco i This Is She, gruppo rock con forti influenze elettroniche che ha eseguito tutto l’EP di debutto “Nobody is OK” , la cui leader Alana Grace, oltre a cantare, ha suonato anche la tastiera ed il tamburo, concludendo con una traccia strumentale dalle sonorità dubstep che mi ha richiamato alla memoria “The 2nd Law”, l’ultima fatica discografica dei Muse.
La reazione del pubblico è stata piuttosto tiepida perchè l’attenzione i tutti i presenti era rivolata ai sei beniamini milanesi, i quali fanno il loro trionfale ingresso sul palco poco prima delle 22, sulle note di “I don’t believe in tomorrow”, nonostante alcuni problemi audio ai microfoni di Cristina Scabbia ed Andrea Ferro.
Dopo “I won’t tell you” e “Kill the light”, è il turno di uno dei momenti clou della serata con la viscerale “Senzafine”, una delle poche canzoni in italiano nella loro discografia, che ha mandato in visibilio il pubblico. Subito dopo una breve parentesi dedicata esclusivamente a “Comalies”, con “Heaven’s a lie”, il singolo che li ha resi famosi, “Self deception” e l’ammaliante “Entwined”. Concludono la prima parte dello show le energiche “To the edge” e “Give me something more”, dopo un accorato appello da parte di Cristina di inseguire i propri sogni e non arrendersi mai. Pochi minuti di pausa per un veloce cambio di look e per allestire il palco con un breve ma intenso set acustico, inaugurato dall’intensa “Falling”, tratta dal primo EP della band. Si prosegue con la riuscita rivisitazione di “Closer” , le ballate “Within me” ed “End of time“, (della quale dovrebbe uscire un videoclip a breve,ndr.) per concludere con “Shallow life”, che però è risultata la traccia meno riuscita. Dopo qualche minuto di pausa i Lacuna Coil tornano sul palco per l’ultima parte dello show , quella più heavy. Si inizia con “Our truth” per passare a tracce più recenti come “Upsidedown” fino ad arrivare a hits come “Swamped” e “Spellbound”, senza dimenticare di eseguire anche tracce più datate come “To live is to hide” e “No need to explain”.
Conclude la serata la toccante “My spirit” con dedica a Peter Steele, cantante dei Type 0 Negative deceduto nel 2010, una delle principali influenze musicali nel sound dei Lacuna Coil.
Nel corso di quest’ultima parte c’è stato il breve saluto da parte dei due grandi assenti: il bassista, Marco Coti Zelati, che non ha potuto suonare per un problema al braccio, e il batterista, Cristiano Mozzati, che è diventato padre, ma è stato sostituito egregiamente da Ryan Folden, il batterista dei This Is She, la band che ha aperto il concerto.
I Lacuna Coil, nonostante le defezioni, hanno regalato ai fans due ore di grande spettacolo, mostrando di reggere bene il palco e interageno frequentemente con il pubblico. L’unica pecca è stata l’assenza di una canzone qualunque tratta da “In A Reverie”, primo CD della band, che in una ricorrenza del genere sarebbe stato giusto ricordare.
SETLIST
I don’t believe in tomorrow
I won’t tell you
Kill the light
Senzafine
Heaven’s a lie
Self deception
Entwined
To the edge
Give me something more
———————————-
Falling
Closer
Within me
End of time
Shallow life
———————————-
Our truth
Upsidedown
To live is to hide
Fragile
Swamped
No need to explain
Survive
Trip the darkness
Spellbound
My spirit
A cura di Edoardo R. Fiumi