Quintetto di Napoli che propone un sound anni ottanta rivisitato e riportato ai nostri giorni per mezzo di buone idee elettroniche. Un sound che ci riporta ai tempi d’oro di band come Bluvertigo, Subsonica. Stiamo parlando degli “Hyena Ridens” nati ufficialmente nel 2006 “Demons of the Rainbow” per poi cambiare nel 2009 in quelli che sono attualmente gli “Hyena Ridens”.
Nome nuovo, vita nuova anche per il fatto che la band decide di passare dalle liriche in inglese a quelle italiane. Divergenze interne alla band portano gli stessi, dopo la produzione di un demo “Solitudo est servanda (2012)”, gli Hyena Ridens decidono di passare da sei a cinque elementi e di gettare quelle che saranno le basi per il primo lavoro ufficiale dal titolo appunto “Cave Canem”, che verrà pubblicato a Ottobre del 2014. Un disco altalenante tra sezioni ritmiche intense e malinconiche come le belle ballate di “Metamorfosi”, “Tempesta”, e sezioni più Rock, incalzanti, come “Cellula”, “Hyena Ridens”, “Suoni Randagi”. Il merito che và a questa band è anche quello di aver arrichhito un sound già vivo con l’aggiunta di sezioni elettroniche.
Non sono un amante dei testi in italiano ma il resto del lavoro fà passare questo dettaglio in secondo piano. Buona conferma per i campani “Hyena Ridens” see you next time!
01. Cave Canem
02. Cane
03. Cellula
04. Non Basta il Mare
05. Metamorfosi
06. Tempesta
07. Suoni Randagi
08. Hyena Ridens
09. Punti di Fuga
Recensione a cura di: Madness