Recensione a cura di: Alessandra Sandroni
Era il 2018 quando, grazie ad un Ep che aveva fatto drizzare le orecchie a molti nel panorama underground nazionale, gli /handlogic uscivano con il loro primo full length confermandosi come una delle band emergenti più interessanti in circolazione per sonorità e personalità. Ad attendere la band fiorentina adesso, è stato il passo ritenuto da qualcuno come il più difficile: quello del secondo disco, che li ha visti ritornare dopo una lunga attesa accollandosi un’ulteriore sfida. Esseri umani perfetti, uscito per Pioggia Rossa Dischi, è infatti il primo disco per gli /handlogic in italiano, e queste undici tracce hanno l’ardire di proiettarci in un percorso di accettazione di sé molto complesso e stratificato.
Il disco è un concept che attraverso una suddivisione simil cinematografica, in primo e secondo tempo, ci racconta del difficile processo di elaborazione dell’io, attraversando anche passaggi oscuri e inesplorati come quello del sogno, per raggiungere la consapevolezza finale di una perfezione che non esiste. Le sonorità care a Lorenzo Pellegrini (voce chitarra e produttore del gruppo) e compagni sono sempre riconducibili al mondo electro pop, dentro cui si erano avventurati nei precedenti lavori (l’Ep e il primo album, Nobodypanic). Synth e tappeti elettronici sono lo scheletro al quale si appoggiano stratificazioni vocali e arrangiamenti ambient eleganti e sensuali. Le atmosfere che si vanno a creare sono sempre molto evocative e magnetiche ma, nell’insieme, c’è qualcosa che non convince appieno. Esseri umani perfetti, per poterci entrare in contatto, mi ha richiesto una certa concentrazione e corre il rischio di risultare di difficile ascolto per un orecchio poco attento. Mentre alcuni brani stanno benissimo anche da soli, colpiscono anche se arrivano all’improvviso e fuori dal loro contesto, come “Sipario”, con il suo pop leggero e il cantato ridondante che avvolge completamente, o la sinuosa e ritmata “Benda”; altri, come “Primo tempo | esterno giorno”, “Cambio scena” #1 e #2 o la chiusura – “Nonostante tutto (fine)”, che fra loro hanno molti elementi in comune, non convincono nel testo e nel cantato, lasciando addosso la pesantezza di quei cinque/sette minuti che si trascinano un po’ a fatica verso la fine.
Esseri umani perfetti viaggia su frequenze spesso in bilico fra il fascinoso e l’ampolloso. Il confine è davvero molto labile a volte ma, considerando il concetto alla base del disco stesso, tutto sommato è anche accettabile.
Peccato però, perché le premesse per riuscire a dare fluidità all’insieme ci sono tutte, e gli /handlogic lo hanno già ampiamente dimostrato. Ma in certi passaggi l’italiano si è rivelato un’arma a doppio taglio, rendendo l’ascolto abbastanza ostico.
Conoscendo il potenziale della band, mi resta il cruccio di non essere riuscita a trovare con questo disco una connessione che non fosse a intermittenza.
Tracklist
- Primo tempo | esterno giorno
- Rifiuto
- Cambio scena #1
- Libera (esseri umani perfetti)
- Sipario
- Secondo tempo | esterno giorno
- Casa stanza letto dormi
- Cambio scena #2
- Benda
- Scogli
- Nonostante tutto (fine)
Voto 6