Nonostante Alex Kapranos ci avesse ormai abituati ai colpi di scena, il suo nuovo The Human Fear arriva in questo inizio 2025 senza troppe sorprese. Qualche anticipazione con i tre singoli in preview ma poco altro; un peso quello dei Franz Ferdinand, che si è tramandato iniquamente con meno hype rispetto ai colleghi dell’epoca (vedi Strokes e Arctic Monkeys).
Forse le più recenti uscite discografiche (Always Ascending e gli inediti della raccolta Hits to the Head) non sono stati del tutto convincenti per i fan della prima ora, oppure i troppi cambi di line up hanno compromesso la credibilità di un marchio ormai storico a nome “Franz Ferdinand”.
Fatta la doverosa premessa, The Human Fear non è affatto un brutto disco, anzi. Sebbene il tempo sia spietato anche per i Kapranos, invecchiare e ottenere gli stessi risultati dei primi quattro dischi è diventato pressoché molto complicato, direi impossibile.
Eppure qualche episodio evolutivo di altissimo livello negli ultimi anni c’era stato (vedi ad esempio la title track “Always Ascending”, tra i singoli più belli della loro carriera). Non è un caso che io abbia usato proprio il termine “evolutivo”, proprio perché con il disco precedente sembrava che i Franz Ferdinand stessero per intraprendere una nuova curiosissima strada ancora in stato embrionale che lasciava però grosse aspettative.
La realtà è che sono passati ben 7 anni da allora, intramezzati dal CoVid, qualche singolo da solista e una raccolta per tamponare. Un lasso di tempo che ha evidentemente riportato la band a riprendere la strada del sound degli esordi.
Forse la Human Fear dei FF è stata proprio questa: la paura di perdere, indi per cui buona parte di quest’ultimo lavoro ci riporta nella comfort zone dei primi due dischi della band di Glasgow. Un’operazione che sembrerebbe più nostalgica che evolutiva, e questo un po’ dispiace malgrado gli obiettivi vengano comunque centrati con (giustamente) meno freschezza, vedi il primo singolo e pezzo d’apertura “Audacious”.
Qualche coraggioso passo fuori dal cerchio lo troviamo pure; non mancano infatti incursioni in sonorità più fresh (“Hooked”), echi dei Beach Boys più visionari (“Tell me I shoud stay”), infarinature di folk (“Cats”, “Build it Up”) e sound orientali (“Black Eyelashes”).
Il resto sono i Franz Ferdinand, quelli con le produzioni retrò, le grafiche nero e giallo ocra, le strutture futuristiche e spigolose disposte in ordine maniacale. È un male? assolutamente no, li abbiamo amati proprio per come sono, peccato però per quel discorso incompiuto di 7 anni fa.
Tracklist:
1. Audacious
2. Everydaydreamer
3. The Doctor
4. Hooked
5. Build It Up
6. Night or Day
7. Tell Me I Should Stay
8. Cats
9. Black Eyelashes
10. Bar Lonely
11. The Birds