A dieci anni dal loro primo LP “There are 3 las in Shalalalas“, il duo romano The Shalalalas torna con “Just the way we do“, il nuovo album che racchiude tutto il loro percorso in uscita il 23 maggio per Bassa Fedeltà su tutte le piattaforme digitali e in vinile. Un disco libero e sincero che spazia tra rock, indie-pop e suggestioni dream-folk e che contiene sei brani inediti, diversi tra loro ma legati da una visione musicale coerente e personale, costruita nel tempo.
“Just the way we do” è un album segnato da una serie di prestigiose collaborazioni: alla produzione dei sei inediti c’è Fabio Grande, polistrumentista e produttore, amico di lunga data, con il quale la band condivide da sempre una profonda stima e affinità artistica. Accanto ai nuovi pezzi, trovano spazio quattro brani tratti dai precedenti album, ripensati e riarrangiati con featuring di ospiti speciali: Bengala Fire, Cesare Petulicchio (Bud Spencer Blues Explosion), Aurora D’Amico e Valentina Polinori. Un modo per celebrare l’evoluzione personale e musicale dei The Shalalalas, restituendo nuova luce a canzoni che hanno segnato il loro percorso.
L’album è accompagnato dall’uscita del vinile che si può trovare sullo shop del sito di Bassa Fedeltà e in vendita ai concerti. Verrà presentato ufficialmente il 23 maggio al Wishlist Club di Roma insieme agli ospiti Aurora D’Amico, Cesare Petulicchio, Valentina Polinori e Paolo Testa. Qui le Prevendite.
“L’album vuole essere un manifesto di autenticità: un lavoro che raccoglie tutto ciò che amiamo della musica, cercando di restituire il nostro modo di viverla e farla”. – The Shalalalas
DESCRIZIONI TRACK BY TRACK
It’s Time: una ballata fuori dal tempo al ritmo dei battiti del cuore nei momenti che precedono il primo bacio. Un inno al lasciarsi andare.
Just for fun: Uno dei singoli di “There are 3 las in shalalalas” assume una nuova luce in questa versione dai richiami elettronici prodotta da Valentina Polinori. Il pezzo si muove su un tappeto di voci che si amalgano alla perfezione.
Stay: un pezzo indie rock, su cui è impossibile rimanere immobili. Per tematiche è molto legata alla traccia di apertura, racconta infatti i momenti successivi al primo bacio, in cui ci si scopre a mano a mano.
Let’s Shalalala: uno dei singoli del primissimo ep degli Shalalalas. L’arrangiamento dei Bengala Fire la porta su una dimensione garage rock che le calza benissimo, facendole acquisire ancora più energia dell’originale.
Song for Mara: la traccia che chiude il lato A del disco. Una ninna nanna intima e dolce, in cui gli Shalalalas tornano alle sonorità dream folk da cui è iniziato il loro percorso.
Crazy, again: forse il pezzo più rock del disco, che richiama il grunge degli anni ’90. Una canzone sulla solitudine in cui le voci si mischiano sapientemente e il violino di Sara illumina la coda finale.
Waterfall: tornano gli anni ’90 in una chiave più indie pop. Le tematiche ripropongono i temi guida del disco: lasciarsi andare, cogliere l’attimo, non avere rimpianti. Bisogna viversi le emozioni come se si fosse immersi sotto una cascata.
Me and Terry: probabilmente il pezzo a cui il duo romano è più legato, che parla dell’amicizia. In “There are 3 las in shalalalas” era una ballata intima, qui diventa un pezzo indie rock grazie alla produzione di Cesare Petulicchio e alla bellissima voce di Aurora D’amico.
Las Vegas: le sonorità ispirate alle ballate americane degli anni ’50 fanno da perfetto scenario per questo pezzo sul perdono, in cui la voce di Sara si prende la scena mostrando i suoi lati più profondi.
Hold me tight: il remix elettronico di questo pezzo già presente su “Boom”, terzo album degli Shalalalas, è di Cesare Petulicchio, batterista dei Bud Spencer Blues Explosion. Si muove meravigliosamente tra psichedelia e il trip hop della scena di Bristol.
CHI SONO I THE SHALALALAS?
Siamo Sara e Alex e ci siamo conosciuti prendendoci a cazzotti in una palestra di Nuovo Salario, a Roma. Qualche anno dopo, complice una jam session e qualche drink di troppo, abbiamo deciso di formare i The Shalalalas. Un mix di folk e indie rock cantato in inglese come tante band a cui ci ispiriamo. So…what you waiting for? Sing another fucking shalalala!.