Tracklist:
01. Back to Oblivion
02. Anywhere But Here
03. Further from the Few
04. Murder Me
05. Picasso Trigger
06. Play Dead
07. Two Guns to the Temple
08. The Great Divide
09. Us vs. Them
10. Tarot
11. Inferium
12. New Wave
I nostri, già si era capito, stavano lentamente abbandonato il sound post-hardcore dei primi tempi in favore di qualcosa più alt rock, anzi in realtà furono proprio i contrasti sulla direzione da prendere per il futuro a causare lo scioglimento.
Ripartendo da Back to Oblivion, i nostri ora propongono un rock a tratti aggressivo, a tratti parecchio melodico, che di post hc ha solo qualche fiocchetto qui e lì. Su questo la title track si conferma come una traccia orecchiabile, così pure la successiva Anywhere but Here con qualche strillo di Barcalow più della media ma un andamento grazioso che non sarebbe fuori posto su una qualsiasi radio.
Quando sembrano pronti ad abbracciare il rock alternativo, arrivano pezzi come Further from the few a recuperare la vecchia aggressività e perfino il lavoro ritmico richiama non poco gruppi a la Rise Against, mentre Picasso Trigger tira fuori dalla tomba i Deftones di Adrenaline.
Insomma, i nostri sono in forma, fortunatamente, riuscendo a non annoiare e a mostrare una scrittura attenta
Quel che è giusto dire, però, è che era lecito aspettarsi qualcosa di più dal ritorno in pompa magna dei Finch; che fossero in grado di buttar giù dodici pezzi ben fatti lo sapevamo già, Back To Oblivion manca di chiarirce le idee su quel che hanno deciso per il futuro.
Recensore: Damiano Gerli