(2025, XXIM Records)
Tredici brani, tredici composizioni per confermare un talento eclettico come non mai che si conferma con questo quinto album in studio: Federico Albanese ammicca a William Basinski e poi riscopre Chopin e Bach, riuscendo a portare la propria musica in simbiosi con la natura circostante, che gli è stata fonte di ispirazione assoluta per questo Blackbirds and the Sun of October, registrato tutto nei territori del Monferrato.
“Posso percepire la libertà in questa musica e c’è più positività in essa. Sento che è qualcosa di diverso rispetto a prima” afferma Albanese, riferendosi alla musica che sgorga in modo naturale, come un riflesso di ciò che lo circonda, e di quanto questo sia stato incoraggiante.
Composizioni moderne (“Bloom” ad esempio), si affiancano a momenti più classici (“The Prince and the Emperor”), momenti di calma e serenità (“A story yet to be told”) si adagiano su dinamiche più delicate (“Wallpaper of dreams”); c’è un lirismo onirico che è il perfetto racconto sonoro di un bosco collinare italiano, un paesaggio ideale in cui ritrovare la pace e se stessi.
Albanese ci guida in questo viaggio con le sue suite luminose e di ampio respiro, dalle quali è difficile non lasciarsi avvolgere.