Si chiamano Despite Everything e vengono da Atene, ma il loro stile ha il sapore internazionale del punk degli anni zero, quello schietto ed energico dei Sum 41 e degli Offspring. Trials è il loro nuovo EP, in uscita a Novembre per NOREASON RECORDS, ed è il terzo dopo due split usciti tra il 2009 e il 2010, In Desperate Times e With My Bare Hands, , e un LP The Dawn Chorus del 2013, che li ha fatti conoscere a livello internazionale, portandoli a calcare prestigiosi palchi in Europa, America e Asia.
Le sei tracce che compongono il disco si presentano in tutta la loro carica irrompente, senza tentennamenti di alcun genere e filano lisce dall’inizio alla fine con ritornelli martellanti che si ripetono e si infilano subito in testa con bridge per niente scontati che intervallano i cori, creando continui punti di stacco e (ri)attacco. Già nel brano di apertura, “Tangled Lines” troviamo ben definito il sound che marca questo disco, con stridenti riff di chitarra e un ritmo ben sostenuto di batteria, incalzante nel suo incedere a colpi veloci e decisi, reggendo bene la voce strillata del cantante. Procede in modo simile anche “Dead Weight” che attacca con un crescendo strumentale denso ma va a rimescolare le carte in tavola con incisi più melodici. I pezzi che seguono, “Jokes On Us” e “My Day” hanno entrambi ritornelli scanzonati e una ruvidezza insita che a tratti ricorda sfumature heavy metal. La rabbia di questi pezzi si distende leggermente per preparare l’ascoltatore alla fine dell’EP con due brani le cui sonorità rallentano un po’ e si armonizzano in sessioni di rock melodico, “Watered Down” con un suadente basso come cornice e “High and Dry”, deliziosa ballata rock che si apre con un graffiante assolo di chitarra, ma viene subito incorniciata dalla mai assente batteria.
Si tratta di un EP che convince particolarmente gli amanti del genere e conferma sempre più che i Despite Everything rappresentano uno dei gruppi più interessanti della scena punk rock internazionale. È vero che a tratti i pezzi sembrano rassomigliarsi a tal punto da non distinguere una canzone dall’altra, ma nell’insieme il lavoro dimostra una struttura ben consolidata. Un lavoro che apre loro la strada verso una maturazione artistica che si intravede dietro l’angolo.
01. Tangled lines
02. Dead weight
03. Jokes on us
04. My day
05. Watered down
06. High and dry
a cura di: Francesca Mastracci