A tre anni di distanza da GOSSIP!, la band bresciana Cara Calma rinnova il sodalizio con Piuma Dischi e ci regala un lavoro sofferto che porta già inscritto nel titolo tutto il percorso trasformativo che li ha condotti verso la sua realizzazione. ITAMI infatti è una parola giapponese che racchiude in sé il concetto di dolore, sia a livello fisico che psico-emotivo, come esperienza liminale indissociabile per la definizione della propria essenza.
Così come le cicatrici che portiamo addosso rivelano insieme la cura e la ferita, i sentimenti che portiamo dentro di noi sono al contempo espressione della nostra forza e della nostra estrema fragilità. Le dieci tracce che compongono il disco delineano la mappatura di queste idiosincrasie, raccontando un malessere che si estende su vari livelli: personale, sentimentale e generazionale. Per dirla con le parole della band:
Itami è il simbolo di ciò che siamo stati, di ciò che siamo e di ciò che saremo, per noi che ci troviamo sempre in equilibrio tra sofferenza e speranza.

Dal punto di vista sonoro, questo quarto album (il primo che li vede ufficialmente in formazione a tre, con Riccardo alla voce, Cesare alle chitarre/tastiere e Fabiano alla batteria), ce li fa ritrovare sempre più decisi nel voler delineare un loro personale tratto che sia ben riconoscibile. I pezzi sono caratterizzati da una commistione di sonorità ruvide, che richiamano la foga delle loro prime prove in studio, e interferenze melodiche ammiccanti, verso le quali si erano già lanciati nell’ultimo disco, dove lo spunto sintetico emerge consistente.
Tra le ficcati trame chitarristiche e un solido incedere ritmico, il disco è pervaso da un’estetica cyber che un po’ scardina i convenevoli stilemi pop-rock per far spazio ad arrangiamenti freschi ed energici, refrain incalzanti e ritornelli a presa diretta.
Le prime due tracce del lotto ne sono esempio immediato con l’energia anthemica di “Anime e Ket4mina” (ultimo singolo estratto per anticipare il disco) e “Niente di Che”, che sembra perfetta come colonna sonora di un video gioco anni ’90.
Il resto del disco alterna momenti più smaccatamente rock con ritmiche travolgenti e una solida compattezza strutturale (“Panico”, “Venerdì”) a momenti in cui emerge maggiormente lo slancio power pop con riff veloci e layer sintetici reiterati (“Paradiso”, “Brescia Inferno”, “Fare Schifo”).
Ma la traiettoria sonora abbraccia anche cardini melodici, lasciandosi dirigere verso pezzi come “Male Cane” con il suo sapore da rock ballad e “Dammi da bere” che, con i suoi stop-and-go, riprende quella che può essere considerata una cifra della band.
Nell’insieme spicca, infine, la conclusiva “S.O.S”, una coda semi-acustica che abbassa i toni ed in calce rappresenta il vero zenit emotivo del disco, chiudendolo in maniera diametralmente opposta rispetto a come era iniziato. Una richiesta di aiuto per leccarsi le ferite e curare il proprio itami.
TRACKLIST:
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LE DATE DEL TOUR
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28 marzo – Brescia, Latteria Molloy
18 aprile – Torino, Capodoglio
19 aprile – Mezzago (MB), Bloom
3 maggio – Firenze, Glue
9 maggio – Roma, Traffic