Passando forse un po’ in sordina nel bel mezzo del brusio sanremese, è uscito nel giorno in cui si dovrebbero festeggiare gli innamorati il sesto disco di uno dei cantautori più amati della scena indie rock italiana. Proprio all’interno del Festival, quest’anno, la scena indipendente si è imposta con forza con il collocamento di due suoi rappresentati sul podio, come a voler ribadire che sì, è ancora viva e vegeta e ha davvero tanto da raccontare. Figlio del sodalizio con l’amico e musicista Riccardo Sinigallia, che figura come produttore, L’albero delle noci è per il cantautore cosentino il disco della maturità e della consapevolezza. Complice la neo paternità, i testi affondano le loro radici nel vissuto dell’autore arrivando, forse per la prima volta, a toccare le sue corde più intime.
Il mood giusto per intraprendere questo percorso ci viene servito su un piatto d’argento con un poker di brani di apertura, che sono l’assaggio di un incontro di boxe. Il primo destro ce lo dà non Per non perdere noi, che ci spinge in una nube malinconica dura da scrollarsi di dosso. La tracklist del disco, terza classificata al Festival della canzone italiana e Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, è il secondo colpo, che arriva dritto allo stomaco. L’albero delle noci, come racconta lo stesso Dario, è proprio davanti a casa sua e, da questa immagine salda nella testa, ha origine un testo che va dritto al cuore: la scoperta dell’amore incondizionato, di una felicità mai provata e la paura incessante di perderla, di vederla svanire; le stagioni, i cambiamenti, la consapevolezza del tempo che passa. Questa canzone è un piccolo gioiello. Un po’ storditi ritroviamo un guizzo con La ghigliottina, primo singolo estratto dal disco, con il suo cinismo amaro che si appoggia su un arrangiamento molto divertente, con chitarra acustica ed elettronica che giocano insieme per dar vita ad un pop elegante e allegro.

La vita com’è è il sinistro che ci stende in via definitiva, rendendo vani i maldestri tentativi di resistenza fin qui messi in atto. Colonna sonora del film “Il più bel secolo della mia vita” di Alessandro Bardani, il brano si instaura perfettamente nel contesto in cui è inserito, raccontando disillusioni e inquietudini con la potenza evocativa caratteristica della penna di Brunori. Uno dei brani che mi sono rimasti più impressi è Pomeriggi catastrofici, non so se perché spezza, col suo incedere canzonatorio, questo alone malinconico dell’incipit, o perché mi strappa un sorriso con l’ironia tipica del suo autore, ma adoro questo pianoforte che sembra inarrestabile e l’atmosfera da pubblicità anni ’60 in cui ci trascina il ritornello (La vita è proprio una vera meraviglia / Se stai con la famiglia niente ti può accader / Se stai sempre in famiglia niente mai ti accadrà). Da qui in avanti il disco ormai ha rotto gli argini e continua il suo incedere dirompente, affondandoci completamente con l’altro singolo estratto dal disco, Il morso di Tyson, dove, ancora una volta, è l’arrangiamento la chiave di volta del brano. Dalle radici di Fin’ara luna che, in dialetto cosentino, racconta lo struggente dolore di un anziano rimasto vedovo, si risale dritti al ventre con Più acqua che fuoco, per concludere con due brani che mi hanno ricordato il primo Brunori, quello inconsapevole e spensierato degli esordi. C’è Luna nera, un lento a due tra pianoforte e sax che ci porta a danzare sotto un cielo stellato, da soli con le nostre inquietudini; e c’è la dolcissima chiusura con Guardia giurata, una fotografia intima e preziosa di Dario, che chiude con un brano improvvisato, perfetto nelle sue imperfezioni, che arde dell’emozione di un padre che in attesa dell’appuntamento più importante della sua vita: il suo primo incontro con la figlia.
Nel pieno della sua maturità, di uomo e di artista, L’albero delle noci è il disco che ha ricondotto Dario Brunori alle sue origini, portando alla luce il suo io più intimo, in dieci canzoni che raccontano, senza nessuna pretesa, l’instabilità e fragilità dell’essere umano.
Tracklist
1.Per non perdere noi
2.L’albero delle noci
3.La ghigliottina
4.La vita com’è
5.Pomeriggi catastrofici
6.Il morso di Tyson
7.Fin’ara luna
8.Più acqua che fuoco
9.Luna nera
10.Guardia giurata