Dopo il successo di “You Are We” del 2017, tornano i While She Sleeps con il nuovo album in studio dal titolo ìSo What?î, uscito il 1 marzo scorso. Il mondo metalcore aspettava con ansia questa nuova uscita.
Io un po’ meno, visto che già il precedente non mi aveva fatto impazzire, ma da non amante di certe sonorità, la mia mancanza di curiosità e di attesa non fa esattamente testo.
Annunciato già a partire dal giugno 2018 e preceduto da ben 4 singoli, “So What?” si è fatto lungamente attendere senza però tradire le aspettative che molti fan nutrivano su questo nuovo lavoro.
Disco potente e granitico che si pone un passo avanti (magari anche due o tre) rispetto al precedente, pur prendendone decisamente le distanze. Una cresciuta maturità musicale pone infatti l’accento su un sound più corposo, meno etereo, ma che predilige sempre l’aspetto melodico ed immediato dei pezzi, anche in quelli più duri, dove all’improvviso, da dietro l’angolo spunta sempre un ritornello o un passaggio più soft e leggero.
Un disco che suona più contemporaneo di altri lavori simili usciti in questi ultimi anni. Nonostante tutto ciò, “So What?” non è riuscito del tutto a catturarmi neanche dopo ripetuti ascolti. Lavoro ben equilibrato in ogni sua componente sonora, ma i suoi ammiccamenti pop sono troppo evidenti per il mio gusto. Chitarre a velocità sonica, rullate che si sentono fin dentro lo stomaco, svisate prossime a velocità da ritiro patente e chiodi in gola che rendono il cantato aggressivo al punto giusto.
Tutte componenti che dette così mi farebbero correre a comprare il disco (…come se i negozi di dischi esistessero ancora! Scusate, ma sono gli anni ’90 che non se ne escono dalla testa!), eppure alla fine delle 11 tracce il mio parere rimane comunque alquanto perplesso. E’ come se andassi ad un raduno metal, ma mettessi le infradito! Alla fine i conti non tornano del tutto e la gente inizia a guardarti male. La componente pop ha condizionato il mio giudizio irrevocabilmente e non sono riuscito ad andare oltre la semplice sufficienza.
In ogni traccia, la lotta tra metalcore e pop si sussegue più e più volte senza soluzione di continuità e alla fine non ci sono ne vincitori ne vinti. Ad un lavoro cosÏ, dare l’insufficienza sarebbe da codice penale e infatti lungi da me, ma tirando le somme questo è!
Tracklist:
1. Anti-Social
2. I’ve Seen It All
3. Inspire
4. So What?
5. The Guilty Party
6. Haunt Me
7. Elephant
8. Set You Free
9. Good Grief
10. Back Of My Mind
11. Gates Of Paradise
A cura di: Simone Grazzi