Dopo anni passati in giro per l’Italia con la loro musica accativante, i bolognesi The Hangovers si fermano un attimo in studio per registrare il loro debutto discografico, “Different Plots”, un full-lenght composto da dieci brani, di cui cinque in italiano e cinque in inglese.
Sin dal primo ascolto si sente subito che la natura multietnica e poligenere della band, con un gusto spiccato per il folk ed le impressioni caraibiche.
“Invece no” apre le danze con una riflessione un po’ amara sulle relazioni finite e non dissimile il tema trattato anche in “Un anno fa”. La terza traccia è “Qui da me”, primo singolo estratto, con videoclip ad opera di Hawkward Film, che affronta invece la tematica del parlare e raccontarsi, tipica dell’artista, e quella dell’ascoltare e del saper ascoltare. ”Postumi della viltà” è, ritmicamente parlando, uno dei brani più catchy del disco, il cui testo però ha alti e bassi.
Di quasi gucciniano piacere per il bere, il quinto pezzo, l’ultimo in italiano, è un inno a quel bicchierino che si ritrova sempre con piacere quando si fa sera…spirito italico, molto, molto italico.
“Sinner” apre la serie delle canzoni cantante in inglese, e sembra proprio uscire dal cappello di qualche ragazzotto della prateria americana, con tanti sogni e una buona chitarra.
“It’s on”…beh, se masticate il linguaggio d’oltre manica, il testo lo lascio a voi perché insomma, certe realtà pilifere tirano più di carri di buoi, si sa.
Piacevole il ritmo di “I am allright” e molto belle anche le armonie vocali e quel gusto folk che ritorna a tutt’orecchi: assolutamente da sentire. “Curse the Day” è invece un brano triste, amaro come un wisky venuto male…o forse fin troppo bene. Atmosfere ruvide che richiamano ancora una volta il Nuovo Mondo e i suoi disillusi cowboy, eternamente soli incontro al tramonto, dopo che il sole li ha inariditi per tutto il giorno; la musica però è corposa e far venire voglia di tenere il tempo con piedi e mani.
Chiude il disco la titol track, che personalmente trovo fin troppo facile e un po’ fuori dallo stile dei pezzi fino ad ora proposti in questo “Different Plots”, che comunque è un album di buona qualità per orecchie e testa.
01. Invece no
02. Un anno fa
03. Qui da me
04. Postumi della viltà
05. Ogni sera
06. Sinner
07. It’s on
08. I am all right
09. Curse the Day
10. Different Plots
Recensione a cura di: Gogo Wild