I Syne sono un gruppo Rock/Elettronico/New Prog di Milano, il loro esordio è del 20 maggio con un album autoprodotto di 9 brani cantati in italiano e inglese. Si tratta di un lavoro sperimentale che mixa generi diversi e che si concentra sui colori come stati d’animo e ogni brano ha un titolo corrispondente. Quello che ne risulta è E-Rock, un genere che il quintetto padroneggia con competenza e originalità.
Non è facile toccare tanti generi e stili senza risultare inappropriati, ma questa band lo fa bene e con cognizione di causa. L’uso delle due lingue, italiano e inglese, aggiunge ancora più carattere a questa produzione. Hanno giocato le loro carte con coraggio, ma a quanto pare la loro scommessa è vinta perché il disco è molto interessante e particolare, oltre ad essere ben prodotto.
La “confusione” stilistica impreziosisce i contenuti, dopo questa prima prova sarà difficile per i ragazzi ripetersi, forse perché sono talmente particolari da dover preservare l’originalità che li contraddistingue. Non hanno nulla di commerciale e la composizione è sempre articolata anche nei pezzi più semplici, risultano diretti pur esplorando in profondità con il loro sound. Fanno parte di un genere che può essere particolarmente apprezzato nel settore indie attuale, che tende a mitizzare e idolatrare i generi borderline, senza una precisa distinzione.
Non è un album che si apprezza facilmente, ha bisogno di essere ascoltato più volte e con attenzione, ha bisogno di un pubblico disposto alla riflessione e ad entrare nella visione di questi ragazzi. Per me è stato abbastanza ostico perché non è il mio genere, ma non posso nemmeno dire qualcosa di negativo su questa produzione, fatta con intelligenza e capacità. Più vicina al mio gusto la seconda parte del disco, i ritmi diventano più intensi e coinvolgenti, la chitarra più cattiva e la sezione ritmica riporta in alto l’attenzione. Forse anche l’uso dell’inglese risulta essere più efficace.
Nel complesso i Syne sono riusciti a portare alla luce un lavoro complesso e interessante, con limiti e con tanti spunti ottimi. Sarà come sempre il pubblico a stabilire la portata di questo lavoro, ma la base è ottima e merita di essere ascoltata.
01. VerdeMente
02. Sono rosso
03. Cercami
04. Nera
05. B.L.U.
06. Witches
07. [birds]
08. Aerie
09. Yellow
Recensione a cura di: Valentina Ferrari