A cinque anni di distanza dal loro ultimo album, tornano gli Shijo-X con un album che li conferma sempre più validi interpreti della musica elettronica in ambito nazionale ed internazionale. Si chiama Odd Times, e come rivela il titolo si tratta di un disco in cui tutti i tempi si distorcono per trovare equilibri inaspettati e unici, con uno stile che ammicca all’ r&b elettronico fatto di melodie calde e linee armoniche che si alternano scontrandosi. Non manca l’impostazione di base trip-hop dei primi due album, denotando in qualche modo quello che è il marchio di fabbrica della band abruzzese.
La struttura delle undici tracce che costituiscono la track-list si evince già dall’apertura netta e senza tentennamenti di “Brink”, brano in cui la ritmica risulta ben sostenuta in un continuo alternarsi di svirgolate synth e percussioni cadenzate in perfetta fusione con la vocalità dai toni sinuosi della cantante. Troviamo poi capitoli in cui i suoni elettronici scoprono una certa risoluzione di ispirazione più acustica a tratti dal sapore pop (“Fireflies”, “Zero”) o con accenni jazz in bilico tra rarefazione e fluidità (come “Lapse”). In altri casi invece, campeggiano ritmiche spezzate e più serrate dai toni leggermente cupi (“Spiral”, “Origami”) o con strutture marcate da basi trip-hop (“Parallaxe”). Un caso particolare è costituito da due brani che nella loro traiettoria disegnano spirali che si riflettono l’una nell’opposto speculare dell’altra: “Tear” e “Drop”. Stessi testi e stesse dinamiche articolatorie ma due risoluzioni ritmiche così talmente diverse da rendere i due pezzi completamente diversi tra loro, sinuosa e avvolgente la prima, modulata e trascinante la seconda.
Una costante di tutte le tracce sembra però essere la circolarità compositiva: tutti i pezzi hanno dei passaggi che si trascinano fino a tornare al punto di partenza. Fino ad arrivare all’essenzialità nuda e cruda del brano di commiato, “Eleven”, composto da solo voce e impercettibili accenni di synth.
Un album stratificato, molto piacevole all’ascolto, il cui risultato finale è l’espressione di un lavoro più articolato e raffinato rispetto alle prove precedenti.
TRACKLIST:
- Brink
- Fireflies
- Spiral
- Lapse
- Origami
- Zero
- Parallax
- Tear
- Drop
- Weightless
- Eleven
A cura di: Francesca Mastracci