Un disco ispirato dalle sonorità economiche, dai synths made in Italy anni ’80, da Polysix e drum machines, realizzato tra amplificatori del 1970 e registratori Tascam a nastro.
Acidità, buio, sirene notturne a 100bpm e soft porno: tutti questi sono gli ingredienti di “Etrurya”, il primo album di Lamusa, per White Forest Records, Bomba Dischi, No-Fi Recordings.E’ una fusione stravagante di Psyco, Disco ed atmosfere Eighties. Sintetizzatori e drum machine ci guidano in un viaggio bizzarro, tra fantasia e suggestioni visive. E’ un disco sperimentale che sembra semplice all’ascolto, pur non essendolo.
Si intravede la fatica e lo studio dei vari suoni da parte di Lamusa, la sua ricerca e la sua voglia di strutturare un insieme gradevole. Potrebbe essere un’ottima colonna sonora. Bisogna solo trovare il regista giusto, che sappia rendere contemporaneo questo coraggioso progetto di ricerca esperienziale.
Al momento, è consigliabile agli amanti del genere. Altrimenti, potrebbe sembrare troppo nostalgico e poco emozionante.
01 Jungle In Oasio
02 Mermaid
03 My Friend Aede
04 Dazed Island
05 Slow Disco
06 Italo Zombie
07 Rhythm & Chords
08 Fantasy 82
09 одержимость
10 Discoteca 2
11 Naja Christyi
12 Sex Spell
13 AD 1
14 Aleksej
15 Donna
16 PornOMB5
Recensione a cura di: Laura & Max – Mind the sound