Amore amore amore. Leitmotiv incontrastabile di questo lavoro. Certo è un tema portante della cultura mondiale, certo è la chiave di volta della canzone italiana e certo l’argomento può raccogliere milioni di sfaccettature, in questo caso però lo sviluppo non porta nulla di nuovo, nulla di originale. Ci troviamo di fronte ad un EP destinato ad un pubblico femminile fra i cinquanta ed i sessant’anni, lo stesso che segue Beautiful e Uomini e Donne. Roba che verrebbe voglia di trasmettere a reti unificate l’intera produzione live e studio dei Joy Division per dieci anni.
Gli arrangiamenti di “C’è una vita nuova” sono discreti, in odore anni ottanta, si cerca costantemente l’interscambio fra il glorioso/pacchiano ed il momento riflessivo/emozionato, la cosa in fin dei conti riesce, perché la voce è matura e sicura, certo non hai livelli di una star come Tiziano Ferro, ma molto molto meglio di un Antonacci o di uno Scanu qualsiasi. Nel complesso, nel suo ambito, il lavoro potrebbe vendere milioni di copie se ci fosse qualcuno disposto ad investire sul prodotto. In ottica internazionale è evidente il gap fra la media produzione pop italiana e quella pop estera (vedi Adele o Robbie Williams). Se solo si provasse a sganciarsi della formula del bel canto all’italiana e si cercasse di uscire dalla palude lirica nella quale si tende a stazionare costantemente, si potrebbe ambire ad uno sviluppo che potrebbe portare un minimo di novità (vedi, in piccolissima parte, Mengoni).
Tracklist:
- C’è una vita nuova
- Il mare dentro me
- Domani
- Il nostro amore da difendere
- L’amore è senza tempo
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