Tracklist:
01. Estate
02. Scusami
03. Che rischio c’è
04. Un secolo di noia
05. Aria e solitudine
06. Bauhaus
07. Paura
08. Via del campo
09. Niente da fare
10. Un pessimo addio
La formula è quella del già apprezzato esordio della band milanese, “Ruggine”, rock ruvido con tinte melodiche marcate che sfociano facilmente nel pop di miglior qualità. Le atmosfere sono vagamente 90’s ed è dunque normale che si faccia riferimento agli artisti che hanno marchiato indelebilmente quegli anni nel nostro paese, come Afterhours e Paolo Benvegnù. Sul tappeto chitarristico, a volte fosco e dal sapore stoner, a volte solare e più propriamente melodico, si libera l’abilità vocale di Giorgio Tenneriello che, complici ottime liriche, non teme paragoni con alcuni degli esponenti più in voga del cantato-rock italico (come Giovanni Gulino o Francesco Renga, per intenderci). Novantasei è un susseguirsi di cavalcate originali e ben congegnate dove in ogni traccia trovano spazio venature diverse ma non necessariamente contraddittorie.
Scelta poi molto coraggiosa quella di realizzare una cover di “Via del campo” di Fabrizio De Andrè, mantenendone intatta la struttura ma restituendole un carattere nuovo e personale. Ai Corni Petar non resta che riattivare l’insaziabile attività live per portare il disco in giro per lo stivale. E magari oltre.
Recensore: Captain Eloi