Sono anni ormai che Kevin Shields, leader dei My Bloody Valentine annuncia con cadenza periodica l’uscita imminente di un nuovo disco di inediti per la sua band, senza remore identificabile come una tra le più conclamate all’interno dell’olimpo shoegaze mondiale. Per cui, quando a inizio anno era comparso un teaser sui loro canali social che lasciava trapelare un release discografico, molti ci hanno sperato che questa potesse essere la volta buona. E invece no.
Ciò a cui il teaser faceva riferimento era piuttosto la ristampa in digitale su tutte le piattaforme streaming dell’intero catalogo della band scozzese, ovvero:
- l’album di debutto che segnò una vera e propria rivoluzione nell’inventario del palinsesto rock tra manierismi psichedelici, pop-punk lisergico, fraseggi di chitarre distorte e grumi noise effettati fino al punto di causare una sorta di disorientamento acustico, Isn’t Anything(1988).
- l’album che li ha consacrati musicalmente nonché uno dei dischi maggiormente imprescindibili per la storia dello shoegaze che continua, a distanza di trent’anni, ad essere il loro manifesto sonoro, loveless(1991). Un concentrato di astrazioni, funambolismi, enfasi fragorose ma anche sussurri malinconici e riverberi rarefatti. In una parola: sublime!
- ep’s 1988-1991 and rare tracksche invece racchiude i quattro EP e le rarità uscite a cavallo tra il primo e il secondo disco, che restano comunque tracce molto valide e apprezzabili nel contesto generale di sperimentazione e trasversalità di generi verso cui la band si è sempre protratta.
- m b v(2013), terzo ed ultimo album eponimo della band, forse il disco che più si stacca dalla restante discografia in quanto a distensioni melodiche, introspezione e tracce strumentali, quasi oniriche, che non mancano mai tuttavia di scavallare in muri sonori pieni di noise e sezioni ritmiche poderose. Il capitolo finale che, seppur non essendo la punta di diamante della loro discografia, ha consentito comunque di convalidarli come una delle band più innovatrici ed influenti del XXI secolo.
Mentre siamo in attesa di ascoltare il nuovo disco tanto decantato da Kevin Shields, Bilinda Butcher& co, ci godiamo il ripasso di queste sonorità che comunque non hanno mai smesso di essere tanto identificative.
Inoltre, per sugellare ulteriormente il contratto con Domino Records, a partire dal 21 maggio tutta la discografia sopracitata sarà integralmente disponibile rimasterizzata in forma analogica. Che dire?! Bello tutto, ma i palliativi per riempire i tempi d’attesa sono terminati.
Tracklist:
Isn’t Anything
- Soft as Snow (But Warm Inside)
- Lose My Breath
- Cupid Come
- (When You Wake) You’re Still in a Dream
- No More Sorry
- All I Need
- Feed Me with Your Kiss
- Sueisfine
- Several Girls Galore
- You Never Should
- Nothing Much to Lose
- I Can See It (But I Can’t Feel It)
loveless
- only shallow
- loomer
- touched
- to here knows when
- when you sleep
- i only said
- come in alone
- sometimes
- blown a wish
- what you want
- soon
ep’s and rarities
- you made me realise
- slow
- thorn
- cigarette in your bed
- drive it all over me
- feed me with your kiss
- i believe
- emptiness inside
- i need no trust
- soon
- glider
- don’t ask why
- off your face
- to here knows when
- swallow
- honey power
- moon song
- instrumental no.2
- instrumental no.1
- glider (full length version)
- sugar
- angel
- good for you
- how do you do it
m b v
- she found now
- only tomorrow
- who sees you
- is this and yes
- if i am
- new you
- in another way
- nothing is
- wonder 2
A cura di: Francesca Mastracci