I Wilco sono, probabilmente, una delle band più sottovalutate dell’attuale panorama musicale: non tanto perché siano sottovalutati in senso assoluto, quanto perché sono ben rare le band in grado di produrre un pop così interessante e al contempo così ricercato riuscendo a non risultare mai banali. Viene quindi spontaneo domandarsi perché restino, nonostante la grande capacità di Jeff Tweedy di produrre ottimi album, una band di nicchia.
Il titolo di questo disco, “Star Wars”, che non ha niente a che fare con il franchise cinematografico, ma utilizza l’impatto forte delle parole in contrasto con quella che è la copertina dell’album, un placido gatto bianco che osserva l’osservatore (preso da un quadro del Loft, rifugio/studio di registrazione della band).
L’album in se è un’espressione molto fedele di quello che è lo stile della band, con un cantato molto calmo e suoni sempre gentili ma comunque elettrici e spesso distorti. Dopo l’inizio noise strumentale di “EKG” si va da pezzi più calmi (la bella “Magnetized” che chiude il disco) a pezzi più vivi (“Random name generator”), passando da canzoni che richiamano alla memoria suoni anni ’60 (“The joke explained”) o che ritornano al pop degli anni ’90 (“Taste the ceiling”).
Il disco, uscito a luglio, non deluderà sicuramente i fan della band e, per quanto non sia comunque il loro lavoro più riuscito, resta un ottimo album piacevole all’ascolto e di gran valore.
01. EKG
02. More…
03. Random Name Generator
04. The Joke Explained
05. You Satellite
06. Taste the Ceiling
07. Pickled Ginger
08. Where Do I Begin
09. Cold Slope
10. King Of You
11. Magnetized
Recensione a cura di: Pucc