Tornano i Colonnelli, li avevo già recensiti con il loro primo album, adesso mi arriva “Come Dio Comanda”, 11 pezzi che promettono bene. Dopo pochi secondi di ascolto capisco che sono ancora più incazzati, non si riesce a capire il perché visto che tutte le recensioni sono a favore del loro lavoro.
Thrash metal potente e rabbioso, in italiano, spintissimo e furioso, sono ragazzi che vincono e convincono, sporchi e aggressivi quel tanto che basta da poter piacere sia agli amanti del genere che ad un pubblico più ampio, melodici al punto giusto, schitarrate e urla da far rabbrividire le vecchiette e procurarsi una brutta fama, insomma quello che ci piace.
Giovani e sicuri, vanno dritti al punto, non si sono lasciati intimorire e hanno pubblicato un altro ottimo lavoro, ripetitivo solo per quanto riguarda la parte positiva, testi espressivi e intensi tanto quanto la potenza di fuoco della loro musica.
Rispetto ai precedenti lavori fanno un altro passo avanti, non sono la copia di se stessi, maturano con testi e melodie, crescono e cresce anche il pubblico potenziale del gruppo. Mi avevano già convinto la prima volta che li ho ascoltati, con “Come Dio Comanda” confermano di non essere meteore che hanno avuto fortuna con un album, sono bravi e lo dimostrano ulteriormente.
Album assolutamente consigliato, piacevolmente cattivo e ben costruito, buono il suono e buona la track list, scorre con facilità, senza momenti di noia, ogni brano ha la sua personalità ben definita.
Tracklist:
- Intro
- Amleto
- Come Dio comanda
- M. 18
- Sangue ad alti ottani
- Demoni e viscere
- Il blues del macellaio
- L’impeto del frastuono
- Interludio
- Festa mesta
- Lochness
A cura di: Valentina Ferrari